Storia locale: i principi di Caposele in visita a Formia

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FORMIA – Che Formia sia stata nel corso del tempo sede e località di soggiorno di tante teste incoronate di mezza Europa era un fatto risaputo. Qualcuno ha pensato ad una fake news che il 18 aprile 2018 diversi ospiti dal sangue blù potessero visitare la città tanta caro ai loro illustri precedessori. E invece è stato tutto vero: Mauro e Vincenzo Gambini De Vera d’Aragona dei Principi di Caposele sono arrivati a Formia a causa di un… libro. L’ha scritto un novello Sherlock Holmes in salsa formiana, lo storico e presidente dell’associazione “Terrarunca” Daniele Iadicicco dal titolo “La Reale Villa Caposele a Formia già Villa di Cicerone”. Incuriositi dall’argomento i due principi hanno preso contatti con Iadicicco per visitare le antichità formiane legate alla storia della loro famiglia.

E’ così che, sotto la sapiente e raffinata guida di un altro storico formiano qual è Raffaele Capolino, i principi di Caposele hanno potuto visitare la tomba del loro più antico antenato in città, il Duca di Marzano Adrea Laudati, la cui magnifica tomba si conserva nella cattedrale di Sant’Erasmo. La passeggiata è continuata, grazie alla disponibilità del dottor Vito Auriemma, al Cisternone Romano per poi finire finalmente alla Villa Reale di Caposele, con una passeggiata al molo. Un luogo per loro magico in cui tutto prende il nome dal titolo della loro famiglia: la via, il circolo ed il porticciolo appunto Caposele.

Grande è stata l’emozione dei due discendenti del mitico Principe di Caposele, Carlo Ligny, nel passeggiare nell’area archeologica e poter ammirare sui lembi di quella che fu la Villa dei loro antenati lo splendore dei luoghi. Scontato al contempo lo stupore nel vedere la garitta borbonica, posta a margine della villa sul punto di crollare e l’inesistente cura posta per preservare in generale quei luoghi tanto cari alla loro famiglia. “Entusiasti comunque della piacevole visita i due Principi di Caposele – ha commentato Iadicicco – si sono proposti di tornare per contribuire volontariamente a ripulire l’area archeologica di Caposele ancora da bonificare. Senz’altro hanno lasciato Formia con negli occhi la sua bellezza e proponendosi di fare da ambasciatori della nostra città al quale sono legati dai vincoli e ricordi indissolubili”.
Saverio Forte

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