SUD PONTINO – Le indagini, al momento aperte, sono due e hanno entrambe un carattere amministrativo. Ma si stanno mobilitando anche le Procure, tra cui quella di Latina. Intanto le Capitanerie di Porto di Gaeta e di Anzio e la stessa Arpa Lazio stanno cercando di capire, di individuare la provenienza degli oggetti in plastica che nell’ultimo fine settimana hanno invaso le spiagge che vanno dalla zona flegrea e dell’alto casertano sino all’Argentario in Toscana. Questo materiale è stato restituito dal mare in tempesta e ha ‘imbiancato’ soprattutto i litorali di Scauri, Formia, Gaeta, Sperlonga, Terracina, Sabaudia, Latina, Anzio e Torvajanica a Pomezia, Fiumicino sino a lambire la costa toscana. Si tratta di cerchietti bianchi traforati, il cui arrivo sulle spiagge deserte in questo periodo dell’anno ha fatto scattare un autentico allarme ambientale e ed igienico sanitario dal momento che si tratta di prodotti non biodegradabili. Dai primi accertamenti il problema non è pontino e a facilitare il lavoro degli inquirenti è stato il gioco delle correnti che in questi giorni si muovevano da sud verso nord.
“E’ necessario accertare le responsabilità che si celano dietro alla vicenda, avviando le dovute indagini per i reati ambientali previsti dal nostro ordinamento – spiega il presidente Carlo Rienzi – In particolare chiediamo alle Procure di procedere al momento contro ignoti per la fattispecie di disastro ambientale, in relazione agli enormi danni subiti dalla flora, dalla fauna e dal paesaggio delle coste invase dai dischetti di plastica. Una volta individuati i responsabili, verso costoro dovrà essere disposta la misura dell’arresto in carcere considerata la gravità della situazione su numerose spiagge e le conseguenze per il territorio”. L’associazione fa sapere che “offre assistenza legale agli operatori turistici e alle strutture ricettive delle zone interessate dalla presenza dei dischetti per tutti i danni economici subiti, e ai cittadini residenti nelle aree coinvolte, ai fini delle dovute richieste risarcitorie che saranno avviate non appena individuati i responsabili dell’inquinamento di mari e spiagge”.
Saverio Forte