Formia Rivive, il progetto dell’Architetto Davide Di Cola (video)

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FORMIA – Lui, l’architetto Davide Di Cola, classe 1984, ci tiene subito a precisare: “Non sono affatto interessato a candidarmi alle prossime elezioni amministrative. Non lo farò e lo puoi scrivere e dire, non mi interessa affatto questo tipo di protagonismo….Io faccio politica diversamente”. S’intitola “Formia rivive”, il bellissimo studio progettuale che lui, l’architetto Di Cola, ha ultimato in questi giorni in tempo per essere presentato giovedì 22 marzo, alle 17, presso la sala Ribaud del palazzo municipale di Formia con l’intento di portare un contributo teso “alla rinascita di Formia e del Golfo”. L’interessato non tarda un istante a smentirlo: il suo studio non vuole essere una provocazione nel momento in cui in questi giorni tutti si incontrano per definire la migliore coalizione da presentare alle prossime amministrative (naturalmente da parte di ciascun partecipante a questi “caminetti” c’è l’ambizione di proporre il proprio, il miglior candidato a sindaco) ma nessuno, proprio nessuno, sta pensando di proporre la migliore “ricetta” programmatica per la Formia dei prossimi anni.

Davide Di Cola è laureato da otto anni e la sua tesi non poteva non essere dedicata alla città per la quale ha deciso di “essere a disposizione”, di essere un generoso kennedyano: “Devo fare qualcosa perché questa città, la mia città, non può morire. I nostri figli non ce lo perdoneranno…”. Queste impegnative dichiarazioni l’architetto Di Cola l’ha rilasciate in un’intervista video a Saverio Forte alla vigilia della presentazione che avverrà, naturalmente, alla presentazione dei candidati a sindaco che hanno già formalizzato la loro discesa in campo e delle rispettive forze politiche e liste civiche. “Ci saranno ? – si chiede e risponde subito il 34enne architetto specializzato in progettazione architettonica e urbana – Perché non dovrebbero venire? Non penso che abbiano paura. Attraverso questo testo (che gode del prestigioso patrocinio della Confcommercio Lazio sud) – dice – ho voluto donare al territorio una visione progettuale globale, capace di far comprendere il mutamento a cui “il luogo” deve necessariamente ambire”.

Che Davide Di Cola non abbia assolutamente alcuna ambizione di natura amministrativa o politica lo specifica a chiare lettere: “ Sanare le criticità di un territorio al fine di proporre un reale miglioramento della qualità di vita per chi lo abita, è un processo a medio-lungo termine, quindi necessita di una progettazione globale da poter essere realizzata a medio e lungo termine”. Insomma lo slogan che ha preso in prestito è “Il territorio sopravvive alle generazioni”. Lo chiarisce: “Quello che propongo è un progetto di città che non può, non deve essere realizzato in cinque anni. Avanzo invece, uno “studio progettuale” che individua la totalità delle problematiche interne al territorio, definendo le migliori soluzioni tecniche ad ogni criticità. La sua ambizione è, un giorno, consentire ad ogni legislatura politica che si succederà nel tempo, di sanare in un piano programmatico, ogni aspetto malfunzionante della città stessa (ovviamente nei limiti della propria economia di spesa)”.

Di Cola è un rappresentante di famiglia, commercialmente importante di Formia, che si è posto il problema di “dare una mano” quando le aziende di famiglia, dopo decenni e decenni di attività, hanno abbassato desolatamente le proprie saracinesche. E quando lo dice gli occhi si gonfiano improvvisamente di lacrime che riesce a trattenere: “ Il mio lavoro di architetto, i miei studi universitari ed il mio vissuto, mi hanno fatto ripudiare la scelta di essere indifferente alle problematiche del Golfo, così, dal 2013 ad oggi, mi sono ritagliato degli spazi di tempo per donarli a quei luoghi che mi hanno accompagnato nella vita, trasmettendomi un sentimento nobile come quello: dell’affetto per il proprio luogo di nascita. Nonostante mi senta un cittadino del mondo, non ho smarrito l’affetto – conclude Di Cola – per questo territorio. Questo sentimento mi ha dato la forza per portare a termine questo faticoso e laborioso lavoro, rifiutando l’idea di veder decadere Formia e il Golfo”.

Sono venti i capitoli del libro, il primo dei quali affronta il rapporto tanto a cuore dei veri formiani, il ripristino tra mare, città e cittadinanza. Gli altri affrontano “I tre errori della Pedemontana – Progetto Anas 2004 Deviazione di Doppia Corsia”, “Il mutamento – Il ripristino – La rinascita di Formia”, “Via Matteotti, la trasformazione, declassificazione a strada urbana; i parcheggi; lo smorzamento al rumore dei nuclei residenziali adiacenti; la rotonda di accesso al nuovo centro”, “Via lungomare della Repubblica – La trasformazione”, “Nuove viabilità urbane..Il collegamento tra occidente e oriente della città a valle e a monte della ferrovia”, “Via Vitruvio- La trasformazione, Minimi costi da parte della pubblica amministrazione grazie al contributo di autofinanziamento dei commercianti; riduzione ad una corsia; ampliamento dei marciapiedi; passeggiata commerciale coperta”, ”La spiaggia Orientale: l’infrastruttura ciclabile – pedonale a mare (Appia – S. Janni – Gianola)”, “La spiaggia Occidentale… sviluppo turistico con specifica connotazione velistica e sport strettamente attinenti a mare; connessione tra spiaggia – pineta – porticciolo”, “Il nuovo porto.. Lo sviluppo di uno spazio dinamico; capacità di connettere le due spiagge ad est e ad ovest”, “La stazione in connessione con il porto… La messa in luce dell’Anfiteatro romano; il percorso pedonale”, “Le nuove piazze… Correzione della progettazione del piano adiacente a Piazza Vittoria; la nuova Piazza Mattej Centro storico e giardini di pregio Possibilità dei privati di connotare il loro appezzamento di terra in giardino di pregio”, “Le nuove aree turistiche nel centro di Formia… Area ex Salid; Nuovo villaggio turistico ex polo industriale D’Agostino; compartecipazione della cittadinanza residente a Formia per una nuova tipologia di villaggio alberghiero”, “Intervento strutturale per la salvaguardia dei centri storici…Il rischio sismico; l’esigenza di intervenire sulle strutture; l’autofinanziamento cittadino per l’esecuzione delle opere”, ”Riflessioni sulla riqualifica dell’ex Pastificio Paone… I rischi non individuati di interferenza viaria tra due funzioni differenti (struttura ospedaliera e centro commerciale); Opportunità e limiti di uno sviluppo ospedaliero considerando l’impossibilità di fondi economici a breve tempo per il nuovo Ospedale del Golfo”, “Il Riscatto delle Periferie……gestione popolare di iniziative di quartiere Scacciagalline; Penitro; Castellonorato”, “Vivere la montagna senza svilirla ……Ampliamento della viabilità e dei percorsi nei boschi; punti ristoro; processi di controllo sul territorio convertendo la tendenza edilizia residenziale (a volte abusiva) in turistico ricettiva” e, infine, le conclusioni dedicate ad un innovativo concetto di territorio, dello sviluppo del Golfo; la valorizzazione del comprensorio: Gaeta; Minturno – Scauri; Castelforte e Santi Cosma e Damiano; Suio”.

Saverio Forte

Intervista a Davide Di Cola