Cassino / Camorra, si cercano i complici del latitante Antonio Polverino

Cassino Cronaca

CASSINO – Antonio Polverino, 73 anni, indiscusso capo del clan omonimo a Marano, può aver beneficiato di alcune complicità, connivenze e reti di protezione durante la sua latitanza in un casolare di campagna in località Sant’Angelo in Theodice, a Cassino. Lo stanno cercando di ricostruire i Carabinieri del gruppo di Castello di Cisterna e delle Compagnie di Giugliano e della città martire dopo aver notificato nel pomeriggio di mercoledì all’uomo – nell’elenco dei primi cento latitanti italiani più ricercati dalle forze dell’ordine – un’ordinanza spiccata nel 2001 dal Tribunale di Napoli per associazione mafiosa. Gli accertamenti degli inquirenti sono finalizzati a datare l’arrivo nelle campagna di Cassino del pluripregiudicato che – secondo quanto è trapelato – non è più tornato in Campania.

Pare che, nonostante fosse lontano da troppi anni da Marano, Polverino era ancora molto influente a livello decisionale e gli affiliati del clan erano costretti a chiedere il suo nulla osta su qualsiasi provvedimento da adottare… L’arresto di Polverino ha confermato come il Basso Lazio si confermi il ‘buen ritiro’ per latitanti di camorra. Solo quindici giorni a Formia era stato scovato Filippo Ronga aspirante boss del clan “Ranucci”, arrestato dopo una latitanza di cinque anni in occasione di un drammatico conflitto a fuoco con i Carabinieri del gruppo di Castello di Cisterna e della Compagnia di Giugliano nella centralissima e affollata piazza S.Erasmo.

Saverio Forte