Minturno / Rimodulato il piano di riequilibrio finanziario: i debiti saranno pagati in 4 anni

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MINTURNO – Il consiglio comunale ha approvato ieri mattina, con i soli voti della maggioranza, la rimodulazione del Piano di riequilibrio finanziario pluriennale. L’amministrazione comunale ha approfittato di una possibilità inserita nella nuova manovra finanziaria del Governo, che prevede per i Comuni che hanno intrapreso la procedura del piano di riequilibrio la possibilità di rimodulare il documento contabile, inserendo variazioni e ampliamenti. Per questo, entro il 15 gennaio tale decisione andava portata in consiglio comunale.

Quali sono le motivazioni di tale cambiamento? Secondo la Finanziaria 2018, il piano pluriennale è determinato sulla base del rapporto tra le passività da ripianare e l’ammontare degli impegni della spesa del rendiconto dell’anno precedente. Per il caso di Minturno tale rapporto è meno del 20% per cui è consentita una durata di quattro anni per il rientro delle passività. Gli enti che hanno presentato il documento del predissesto prima della data di entrata in vigore della nuova legge finanziaria, possono quindi rimodulare o riformulare il predetto piano, al fine di usufruire delle modifiche introdotte dal comma 888. Gli enti locali che intendono avvalersi di tale facoltà dovranno trasmettere la deliberazione consiliare contenente la relativa richiesta alla competente sezione regionale della Corte dei Conti e al Ministero dell’Interno nel termine di quindici giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge. Il consiglio comunale, entro il termine perentorio di quarantacinque giorni dalla data di esecutività della deliberazione approva il piano rimodulato o riformato, corredato del parere dell’organo di revisione economico-finanziaria.

La decisione è stata criticata dai consiglieri comunali della minoranza Maurizio Faticoni e Massimo Moni, che hanno rilevato la mancanza del parere dei revisori dei conti e che non siano stati menzionati i rilievi mossi dalla Corte dei Conti sul piano di riequilibrio. La segretaria generale Franca Sparagna ha spiegato che in prima battuta si tratta di una semplice richiesta da inviare alla Corte dei Conti, entro 45 giorni si dovrà ritornare in consiglio comunale per l’approvazione del piano finanziario e in quell’occasione sarà necessario il parere dei revisori. Perplessità espresse anche dal consigliere del gruppo “Idee e Legalità” Massimo Signore sulle giacenze di cassa, che ammonterebbero a circa 8 milioni di euro ma non vengono utilizzate per pagare i debiti fuori bilancio.

Nella sua relazione, l’assessore al bilancio Daniele Sparagna – che giovedì prossimo si recherà a Roma alla Corte dei Conti proprio per affrontare i rilievi mossi sul piano – ha dichiarato: “Questa consiliatura è iniziata nel caos della quantificazione della massa passiva e fin da subito abbiamo voluto fare chiarezza sulla questione dei debiti fuori bilancio, arrivando nel novembre 2016 con la delibera di consiglio comunale n. 39 a dichiarare l’adesione alla procedura del piano di riequilibrio. Oggi, dopo quasi un anno dall’approvazione del piano, scegliamo di avvalerci della possibilità di contrarne il periodo di durata da 10 a 4 anni, compreso il 2017, fiduciosi che il formarsi di debiti fuori bilancio sia uno spettro del passato”. Il punto è passato con i soli voti della maggioranza (contrari Maria Di Girolamo, Massimo Moni e Massimo Signore; astenuto Maurizio Faticoni; assenti Vincenzo Fedele e Fausto Larocca, che hanno abbandonato l’aula).

In apertura di seduta il consigliere Fausto Larocca ha posto l’attenzione sul delicato problema delle sale slot, argomento sul quale il sindaco Gerardo Stefanelli ha assicurato che saranno intensificati i controlli da parte dei vigili urbani e che a breve sarà redatto un regolamento ad hoc. Infine, è stato approvato il secondo punto all’ordine del giorno, relativo alle modifiche del regolamento sulla contabilità.

Giuseppe Mallozzi