Formia / Elezioni comunali, Giovanni D’Angiò si candida a sindaco

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FORMIA – Può un senso di rivalsa politica (e forse personale) sostenere la candidatura a sindaco dell’ex assessore ai servizi sociali del Comune di Formia Giovanni D’Angiò alle elezioni amministrativa della prossima primavera? Questo interrogativo campeggia il sonnacchioso e, per certi versi, inesistente dibattito politico natalizio sulla decisione, confermata, dell’ex assessore ai servizi sociali del comune, Giovanni D’Angiò, di capeggiare il comitato civico “Partecipare è libertà” nel voto amministrativo della prossima primavera. E’ la terza sfida dopo quelle ufficializzate di Mario Taglialatela e di Paola Villa ed in attesa di quella, richiesta, da Forza Italia alla coordinatrice dei giovani azzurri di Formia Erika Poccia e di quella di Clide Rak nelle file del PD. D’Angiò ha espresso parole nobili – come in queste circostanze – sulla sfida elettorale (“mettersi in gioco con le persone comuni…. per cercare di amministrare Formia superando qualsiasi vecchia logica partitica, per cambiare questa città dalle grandi potenzialità, purtroppo mal gestite”. E D’Angiò quando ha scritto queste nobili affermazioni ha dimenticato di aver fatto parte della penultima Giunta Bartolomeo insieme ad un altro “compagno di viaggio”, l’ex assessore alle attività produttive e al turismo Giovanni Costa. Quando sedeva al tavolo della Giunta perché D’Angiò non ha mai deciso di convocare la stampa e predicare concetti e criteri come “trasparenza, buon senso,collegialità e partecipazione” ? Perché questo “discorso della montagna” viene amplificato solo ora, dopo otto mesi dalla revoca dell’incarico assessorile da parte dell’ex sindaco di Formia.

L’ex delegato ai servizi sociali sostiene come il suo comitato sia aperto alla partecipazione ed al coinvolgimento di tutte le persone che “sono consapevoli del fatto che oggi occorra aprirsi alle sfide che la modernità ci impone, con la convinzione che è necessario proporre idee progetti adeguati alle mutevoli esigenze dei mercati e all’altrettanto mutevole tessuto sociale della nostra città e del nostro comprensorio”. Un passaggio del documento di “iniziazione” di D’Angiò si presta ad una doverosa analisi. Il candidato a sindaco “Partecipazione è libertà” – uno slogan che ricorda molto il brano testamento di Giorgio Gaber – appare stranamente molto De Coubertiniano: vogliano partecipare “ma senza la necessità di dover vincere a tutti i costi…. creando coalizioni disomogenee, foriere di una sicura ingovernabilità. Desideriamo confrontarci nel merito delle scelte e dei programmi con quanti vogliano portare a compimento una reale rinascita della nostra città nell’interesse di tutti i cittadini ed in modo partecipato”.

Se D’Angiò pensa e scrive questi nobili principi perché, riavvolgendo il nastro, non li ha esternati nel 2013 quando l’allora candidato sindaco Bartolomeo, pur di vincere per la quarta volta le elezioni amministrative, ha trasformato il suo progetto un’autentica ed affollata Arca di Noè? E tra gli ospiti c’erano proprio i due Giovanni ribelli, i futuri assessori ai servizi sociali e al commercio. Nel documento c’è un altro passaggio che politicamente non rappresenta un punto a favore: “Non siamo affezionati ai colori e alle bandiere ma ai propositi e ai contributi autentici, liberi da qualsiasi pressione esterna”. Allora la convinzione nasce spontanea: se qualcuno ha tentato di silenziarti, perché non hai avuto il coraggio e la forza di liberarti da questa presunta situazione di prostrazione? E’ molto facile parlare e disquisire il giorno dopo o dare la colpa al governo ladro se …piove.

L’obiettivo di questo comitato civico, che incredibilmente non vuole vincere ma (forse) barattare qualcosa al secondo turno (con la candidata sindaco Paola Villa?), è chiaro: uccidere politicamente il centrosinistra e, in particolare, il Pd di Formia. Non è un caso che a presentare “un programma fattibile e concreto che metta al centro della vita amministrativa il Cittadino nella prospettiva di un più ampio sviluppo e miglioramento dell’intero comprensorio” saranno diversi candidati espressione della realtà periferica di Gianola e S.Janni che l’ex assessore Giovanni Costa all’epoca aveva convinto ad aderire al Partito Democratico. Ora sono “cani sciolti” che, senza guinzaglio, devono solo far male, elettoralmente parlando, al candidato sindaco del Pd Bartolomeiano.

Intanto c’è molta attesa per il ritorno al comune di Formia dei rappresentanti del gruppo consiliare dei “Centristi per Formia” e del movimento “Generazione Formia” ad un mese dall’ultima seduta consiliare del Bartolomeo quater. Giovedì mattina, di buon mattino, alle 10, avranno un appuntamento con il nuovo commissario Prefettizio del Comune, l’avvocato Maurizio Valiante. Gli consegneranno “brevi manu” un dossier amministrativo che, ultimato subito dopo Capodanno, dovrebbe contenere – come preannunciato prima di Natale – una serie “articolata di anomalie procedurali che hanno caratterizzato lo svolgimento dell’azione amministrativa del sindaco dimissionario all’indomani del voto del giugno 2013. I “Centristi per Formia” ed il movimento “Generazione Formia” illustreranno al neo commissario prefettizio del comune soprattutto la frettolosa documentazione amministrativa prodotta dalla Giunta Bartolomeo nel corso dei venti giorni intercorsi tra la presentazione e la conferma delle sue dimissioni irrevocabili. Gli ultimi concorsi sono nel mirino dei Centristi? Il Prefetto Valiante avrà sulla sua scrivania un’altra richiesta: “l’adozione di tutti gli atti a sua disposizione, previsti dalla normativa vigente, che possa permettere il ripristino di un livello minimo di legalità”.

Intanto la prima (in assoluto) delibera del commissario prefettizio su “Attività gestionale organizzativa dell’ente. Atto di indirizzo” è stata “scannerizzata” dal movimento “Formia città in comune” che candida a sindaco Paola Villa. Del documento dell’avvocato Valiante viene consigliata la lettura e la diffusione tra i futuri partecipanti alla campagna elettorale perché due “elementi fondamentali” per il funzionamento del comune di Formia: acquisire piena consapevolezza e conoscenza dello stato reale della situazione economica e finanziaria dell’Ente e procedere ad una non semplice riorganizzazione e ristrutturazione dell’architettura dell’apparato tecnico-amministrativo dell’Ente. Per Paola Villa le linee di indirizzo di Valiante “sono sobrie e concrete”, nessun volo pindarico, esattamente quello che noi crediamo dovrà fare, prima di ogni cosa, la nuova amministrazione”. “Formia città in comune”, non a caso, intende – a suo dire – formare una classe dirigente cittadina consapevole che appartenere al Consiglio Comunale di Formia, sedervi perché eletti, “deve costituire la più grande delle soddisfazioni e deve costituire l’energia necessaria ad affrontare con equilibrio le complesse questioni con le quali ci si dovrà misurare”.

Insomma bisogna lavorare ad un programma “di cose fattibili e riscontrabili” e raccontare “alla gente di questa città altro che la verità sullo stato delle cose che si possono o non si possono fare, poiché abbiamo il dovere di partire da quello che c’è e non illudere nessuno. I progetti più grandi li costruiremo con calma in uno scenario di discussione consiliare che, anche attraverso un auspicabile rinnovamento dei protagonisti del confronto, si spera – conclude Paola Villa – sia più produttivo di quello che finora ha caratterizzato il dibattito politico in città, con schieramenti precostituiti piuttosto che aperti alla discussione di merito.

Saverio Forte