Sud Pontino, clochard stremati dal freddo: la Cri scrive ai sindaci

Attualità Formia

FORMIA – Le temperature rigide di questi giorni riportano al centro dell’attenzione la situazione di disagio che vivono i senza fissa dimora. È l’anello più debole nella catena della povertà. Durante la stagione estiva il clima favorevole li spinge a mendicare sotto i portali delle chiese ed in prossimità dei supermercati di tutto il golfo di Gaeta. Ai primi freddi si ritrovano nei punti nevralgici, come ad esempio la stazione di Formia. La loro presenza è stata oggetto negli ultimi anni di uno screening approfondito da parte della Croce Rossa che ha evidenziato come spesso si tratti di persone che hanno condotto un’esistenza assolutamente nella norma ed in grado, se aiutate al momento giusto, di rimettersi in carreggiata e recuperare l’autosufficienza. Se non aiutate invece la loro sorte è segnata per sempre.

Grazie alla costituzione dell’Unità di Strada il comitato Cri Sud Pontino sta assistendo una ventina di senza fissa dimora per due giorni a settimana. Il servizio “itinerante” prevede, con l’ausilio di un camper appositamente predisposto, la distribuzione di pasti caldi offerti dalla ditta Dussmann, dei prodotti alimentari ricevuti in dono negli esercizi commerciali delle diverse sedi di delegazione (la raccolta è tutt’ora in corso), di coperte, vestiario ed altri beni di prima necessità. Anche un semplice “cambio” di indumenti puliti per chi vive sulla strada può contribuire ad alleviare le sofferenza di questi “ultimi”.

Il presidente Emilio Donaggio ed i volontari, con un ulteriore sforzo, stanno tentando di portare il servizio a tre volte a settimana. Ma il termometro sta scendendo in picchiata e molti assistiti rischiano di non farcela. “Ad ogni appuntamento – è la constatazione del presidente Donaggio – speriamo di ritrovarli integri. Tra loro ci sono anche persone avanti negli anni e con particolari patologie. Se i nostri occhi distolgono lo sguardo, non può fare altrettanto la nostra coscienza”.

Criticità rappresentata in una missiva inviata al prefetto di Latina Maria Rosa Trio, ai sindaci del Golfo, che lo scorso anno intervennero tramite il distretto socio sanitario, ed ai consiglieri del comune di Formia, ente che ospitò logisticamente il campo di accoglienza presso il molo Vespucci. Nel documento, oltre a lanciare l’allarme, si chiede di rimettere in piedi la struttura – rifugio che consentì lo scorso anno di superare nottate con temperature prossime ai zero gradi.