FORMIA – A distanza di quasi trent’anni Formia potrebbe tornare ad ospitare una squadra di calcio di serie A. Ma non per disputare una fugace amichevole con la locale squadra militante con risultati anonimi nel campionato di Eccellenza laziale ma per trascorrervi una settimana durante la lunga sosta invernale post Natalizia. Naturalmente non c’è nulla di ufficiale ma tante indicazioni ruotano attorno alla figura dell’ex direttore sportivo e generale del Formia degli anni d’oro dell’ex serie C/2, Antonio Miele che ha confermato il suo personale interessamento perché una “blasonata” squadra del massimo campionato di calcio effettui un richiamo della preparazione fisico-atletica presso il rinnovato centro di preparazione olimpica “Bruno Zauli” di Formia.
“Sono convinto che ciascuno di noi, in questo momento davvero negativo per l’immagine e la storia economica della nostra amata città, debba fare qualcosa per invertire la rotta e adoperarsi perché venga veicolato, il più possibile, un diverso e miglior nome di Formia all’esterno. Lo sport ci può aiutare unitamente ai nostri personali rapporti di amicizia”. Dichiarazioni chiare che portano ad un nome di un prestigioso e vincente dirigente calcistico italiano di cui Miele è da sempre un apprezzato e fidato amico, il 66enne Giorgio Perinetti. L’ex responsabile del settore giovanile e direttore sportivo di Roma, Napoli (fu lui a comunicare a Maradona la prima squalifica per l’uso di cocaina, nel 1991), Como, Palermo, Fiorentina,Venezia (con lui la società lagunare in due anni ha compiuto un doppio salto dapprima in Lega Pro e a giugno in serie B agli ordini di Filippo Inzaghi) avrebbe avuto proprio da Miele le giuste e doverose informazioni, corredate anche da un book fotografico, secondo le quali il nuovo corso del centro di preparazione olimpica del Coni e dell’attiguo stadio di calcio “Nicola Perrone” – chiuso tra le polemiche e diventato dopo gli urgenti interventi di maquillage una vera bomboniera e a disposizione del settore giovanile della Figc – sarebbe potuti servire per la squadra di cui è direttore generale dall’11 ottobre scorso: il Genoa. E così gli iniziali contatti telefonici sono diventati un “mandato” per l’ex direttore sportivo del Formia Miele per “capire cosa si può fare”.
La direzione del “Bruno Zauli”, ora affidata all’olimpionico di Canotaggio Davide Tizzano , è stata informata così le più importanti strutture ricettive alberghiere della città. Ma la buona volontà dell’imprenditore Miele si è subito scontrata con le annose ed irrisolte emergenze di Formia legate ai posti letto, alla vetustà di alcuni alberghi, alla loro indisponibilità per “lavori di manutenzione promossi da tempo” e addirittura per la decisione di chiudere ( da parte di alcuni di loro) subito dopo le festività Natalizie. Il Genoa del portiere pontino e della nazionale Mattia Perin sarebbe ospite di Formia per una settimana dal 13 al 20 gennaio prossimi alla vigilia della partenza per Torino dove sarà impegnato in casa della Juventus – il 21 gennaio – per la seconda giornata di ritorno del massimo campionato di calcio. “Ci stiamo prodigando per risolvere piccoli e grandi problemi logistici ma – ammette Miele, prossimo ad essere investito di un importante incarico presso la Lega Pro – non è facile ottenere la quadratura del cerchio quando a mobilitarsi sei da solo. Ma non mi tiro indietro nel momento in cui a Formia il calcio è diventato solo oblio, memoria.
Quella serve, eccome, ma non può diventare un nostalgico tormento. Se crediamo – come qualcuno predica – nel turismo sportivo dobbiamo tutti mobilitarci perché il nome della città non venga ricordato dai media nazionali per i suoi problemi di criminalità o per quelli legati all’emergenza idrica. Sinora il centro Coni era conosciuto quale sede di preparazione per l’atletica leggera. Gli investimenti realizzati dal comitato olimpico per trasformarlo in una struttura polisportiva, compreso il calcio professionistico, devono essere raccolti anche dalla città che, però, non deve continuare a commettere il gravissimo errore di piangersi addosso. Così non si va da nessuna da parte…”
Saverio Forte
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