Gaeta / Polemiche sulle giostrine per la festività di Madonna di Porto Salvo

Attualità Gaeta

GAETA – Non è piaciuta la decisione dell’Autorità di sistema portuale del Mar Tirreno centro settentrionale (l’ex Autorità portuale del Lazio) di autorizzare di installare un parco giochi e, più precisamente le tradizionali giostre, in un’area demaniale marittima dal 7 al 16 agosto in occasione dello svolgimento dei festeggiamenti religiosi in onore della Madonna di Porto Salvo. A sentirsi penalizzati da questo provvedimento sono due attività che operano in questo tratto, strategico, del quartiere “La Pjaia” di Gaeta, la società “Giuma srl”, impegnata nella vendita e lavorazione di prodotti ittici, e la cooperativa armatoriale “Porto Salvo II”. La prima lamenta come l’installazione di questo parco giochi “stia coprendo totalmente le insegne e, più in generale, i locali in cui esercita la propria attività commerciale”. Da qui la richiesta all’ente di Civitavecchia di valutare la proposta di de localizzare queste attività ludiche che “non comporterebbe loro alcun sacrificio alle attività ludiche e garantirebbe una maggiore sicurezza in modo da evitare la prospicienza con la strada Lungomare Caboto”.

La società “Giuma” arriva a scrivere che non sussisterebbero le prescritte autorizzazioni di polizia per l’installazione delle predette giostrine e/o parco giochi, con tutto ciò che ne consegue in termini di sicurezza anche alla luce dei recenti avvenimenti del 3 giugno scorso a Torino e delle nuove disposizioni sugli eventi emanate dal Capo della Polizia”. E poi l’aspetto aggregativo in relazione alla festività religiosa della Madonna di Porto Salvo: “ Queste attività ludiche sono del tutto inconferenti e non pertinenti rispetto alla tradizione stessa dell’appuntamento religioso”. La cooperativa armatoriale “Porto Salvo II” ha in concessione dalla stessa ex Autorità portuale del Lazio un‘area per la vendita all’ingrosso del pesce e per mantenere un gruppo erogatore di gasolio marino per la distribuzione di carburanti per imbarcazioni.

Queste giostrine starebbero pregiudicando “totalmente lo svolgimento delle attività di pesca e servizi connessi, tra i quali “l’asta del pesce”, impedendo l’approvvigionamento dei prodotti ittici ai commercianti e più in generale agli operatori del settore turistico e della ristorazione locale e non”. Sarebbe diventato problematico anche “lo svolgimento delle attività di rifornimento carburanti, dal momento che l’interdizione al traffico e al parcheggio, costituisce un ostacolo alle operazioni di manovra e sosta delle autobotti e autocisterne adibite al predetto rifornimento”. Insomma questa autorizzazione sta procurando “una perdita e/o uno sviamento della clientela con conseguente danno patrimoniale da mancato guadagno” oltre che, in riferimento alla tutela della sicurezza dei luoghi e delle persone, l’”immediata vicinanza delle strutture ludiche con gli impianti di rifornimento carburanti e, maggiormente, con i serbatoi di stoccaggio del gasolio che come noto costituisce materiale pericoloso ed infiammabile”.

I bambini la pensano diversamente ma secondo la “Giuma srl” e la cooperativa “Porto Salvo II” il decreto emesso dall’Autorità di sistema portuale del Mar Tirreno centro settentrionale è “illegittimo e inopportuno sotto diversi profili perche, “senza alcun presupposto di urgenza, risulta adottato “nell’imminenza” del periodo di autorizzazione impedendo di fatto agli scriventi la tutela dei propri diritti.

Saverio Forte