Ventotene / Caso acqua torbida dopo la pulizia a Cala Nave, arrivano i tecnici dell’Arpa

Politica Ventotene

VENTOTENE – Il fenomeno dell’acqua torbida e della schiuma nel tratto di mare antistante la spiaggia di Calanave a Ventotene, provocato da una decisione del Comune di livellare e sistemare il famoso arenile, si è arricchito di un altro importante capitolo. Dopo l’interrogazione presentata dal gruppo di opposizione di “Ventotene vive”, che chiedeva lumi su chi avesse autorizzato e realizzato i lavori compiuti da una pala meccanica, i tecnici dell’Arpa Lazio sono giunti sulla seconda isola pontina per prelevare campioni di sabbia dell’arenile. Il timore che l’intervento del mezzo meccanico abbia “svegliato” banchi di poseidonia presenti sotto la spiaggia di origine vulcanica. Da qui i fenomeni dell’acqua torbida e di macchie schiumose in acqua che hanno rovinato l’ultimo fine settimana per centinaia e centinaia di bagnanti.

Del caso se ne sta occupando in un’altra inchiesta conoscitiva parallela gli agenti della locale Guardia Costiera, i primi ad intervenire sul posto dopo l’allarme lanciato dai consiglieri d’opposizione Raffaele Sanzo e Umberto Assenso relativamente allo svolgimento di questi contestati lavori di sistemazione di cui si sarebbe reso protagonista niente meno che il neo sindaco in persona Modesto Sportiello. La neo amministrazione comunale sostiene che non è stato commesso alcun illecito e tanto meno ci sarebbe un problema di autorizzazione.

Su un altro fronte ambientale l’Amministrazione provinciale ha concesso il suo nulla osta per lo scarico nelle acque antistanti il porto nuovo di Ventotene della salamoia prodotta dal dissalatore installato nei giorni scorsi tra feroci polemiche tra la Giunta Santomauro e l’ente gestore. L’autorizzazione durerà quattro anni, un lasso di tempo nel corso del quale Acqualatina dovrà adempiere ad una serie di obblighi per mantenere l’impianto in ottimo stato di manutenzione e soprattutto dovrà provvedere al monitoraggio dei “reflui” che altro non sono che il sale estratto dall’acqua di mare per renderla dolce e dunque utilizzabile nelle case degli isolani.

L’autorizzazione della Provincia – ha voluto precisare Acqualatina – è stata rilasciata sulla base degli studi realizzati in collaborazione con il dipartimento di Ingegneria idraulica marittima dell’Università La Sapienza di Roma, anche sulla scorta delle altre autorizzazioni ambientali rilasciate dalla Regione Lazio. Insomma si tratta di un’ulteriore conferma della sostenibilità ambientale dell’intervento” alla quale si era opposto il neo sindaco dell’isola Gerardo Santomauro emettendo un’ordinanza, poi ribaltata dal Tar , di divieto per l’inizio dei lavori relativamente all’alta concentrazione di sale che potrebbe verificarsi nell’Area Marina Protetta di Ventotene.

Saverio Forte

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