Ponti a rischio a Formia e Gaeta tra interdizioni e possibili chiusure

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Cavalcavia di Via del Colle a Gaeta

SUD PONTINO – Avrebbe potuto conoscere conseguenze tragiche – sicuramente molto gravi – la caduta di parti di intonaco da un cavalcavia della strada regionale Flacca, in via Garibaldi, in prossimità del cimitero monumentale di Gaeta. Fortunatamente il cedimento di porzioni di calcestruzzo non ha interessato autovetture in transito ma, dopo l’allarme lanciato da alcuni automobilisti e residenti, si è reso necessario l’intervento dei Vigili del Fuoco del locale distaccamento che, bloccando temporaneamente la circolazione veicolare, hanno dovuto con un proprio mezzo speciale rimuovere ulteriori parti particolarmente pericolanti del cavalcavia per ripristinare le sufficienti condizioni di sicurezza. Un’informativa ora sarà inviata all’Astral – l’ente della Regione che sovrintende alla gestione della stessa strada Flacca – per chiedere urgenti interventi di manutenzione del cavalcavia di Gaeta. Che non godano di buona salute diversi altri ponti sul territorio del Golfo basta andare a Formia.

Protesta per la ripartura del ponte di Penitro

Ormai non fa più notizia la chiusura dallo scorso novembre del viadotto nel tratto iniziale della superstrada per Cassino all’altezza dello svincolo dell’area industriale e del centro abitato della frazione di Penitro.

Ponte Talllini a Formia

Un ponte, più importante, che rischia la chiusura è quello intitolato al fisico di origine formiane Bruno Tallini lungo la strada Litoranea, sul quale è intervenuta poco tempo fa anche Rifondazione Comunista. Lo ha confermato la dirigente del Settore Opere Pubbliche del Comune, Stefania Della Notte. Si attende ora il contenuto di una perizia statica che dovrà presentare un ingegnere dei trasporti dell’università di Firenze per decidere il da farsi. Il ponte, realizzato nella seconda metà degli anni cinquanta per collegare il centro urbano alla zona del porto passeggeri per Ponza e Ventotene, è da anni vittima di un degrado causato dalla mole del traffico – che non è quello di mezzo secolo fa – e dall’inquinamento chimico provocato dalla salsedine del mare.

Il Comune ha già emesso un’ordinanza per vietare il transito dei mezzi pesanti e la sosta delle auto ma se la perizia dovesse richiedere la chiusura della struttura sarebbe a forte rischio il prossimo 24 giugno la processione in mare in occasione della festività patronale di San Giovanni.

Saverio Forte