Formia / Omicidio Langella, la perizia: si tratta di un’aggressione violenta

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FORMIA – Antonio Langella la mattina del 3 dicembre scorso morì all’interno della villetta che occupava in via Giovenale, in località Acquatraversa, a Formia, perché vittima di un’aggressione, tanto fulminea quanto violenta. A scatenarla fu l’amico che abitava con lui, Andrea Tamburrino, 41enne originario di Cellole ma da anni trapiantato a Scauri. Queste indiscrezioni trapelano dal contenuto della lunga perizia medico legale effettuata dalla dottoressa Daniela Lucidi, il perito di fiducia nominato dal Gip del Tribunale di Cassino Massimo Lo Mastro davanti il quale si sta svolgendo l’incidente probatorio chiesto ed ottenuto dalla difesa di Tamburrino, l’unico indagato con la pesante accusa di omicidio volontario e in carcere da dicembre per un cumulo di pena.

Il medico legale di fiducia del Gip Lo Mastro aggiunge pure che il 52enne Langella non è stato colpito da alcun oggetto contundente ma l’aggressione fu talmente violenta ed improvvisa da procurargli un trauma contusivo-compressivo, frutto appunto di un’azione improvvisa che la vittima non ebbe il tempo di reagire. Il contenuto della perizia medico legale della dottoressa Lucidi sarà al centro della discussione nell’atto conclusivo dell’incidente probatorio in programma il prossimo 13 giugno quando si svolgerà un contradditorio finale tra Procura, Tribunale,difesa e parte civile e i rispettivi periti di fiducia.

Saverio Forte