Minturno / Aumento Irpef, Signore e Di Girolamo: “Altri costi in arrivo per i cittadini”

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MINTURNO – “Credevamo che con l’aumento delle indennità dei politici locali e con la nomina di uno staff del Sindaco che costa quasi 40.000 euro annui, logicamente a carico dei cittadini minturnesi, e dalla dubbia legittimità trovandosi il Comune in condizione strutturalmente deficitaria, l’aggravio di spese imposto dalla nuova amministrazione si esaurisse. Ed invece ecco che la politica economica intrapresa dall’amministrazione Stefanelli continua ad affliggere le tasche di noi tutti”. Lo dichiarano i consiglieri del gruppo “Idee e Legalità”, Massimo Signore e Maria Di Girolamo, in merito all’ultimo consiglio comunale.

“Di fronte ad una riforma del sistema fiscale che vuole responsabilizzare gli Enti Locali in tema di fiscalità e soprattutto in tema di riduzione ed ottimizzazione della spesa – spiega i due esponenti dell’opposizione – sarebbe stato necessario un impegno politico maggiore per cercare soluzioni diverse dal ‘più tasse per tutti’. Si sono quasi giustificati (maggioranza ed assessori) in consiglio comunale sostenendo l’irrilevanza dell’aumento dell’addizionale IRPEF portata al massimo previsto dalla legge 0.8%. L’addizionale passando dallo 0.5% allo 0.8% è aumentata di quasi il 60%, determinerà un introito maggiore per le casse comunali di circa 350.000 euro annui. Ed allora? Non sarebbe stato forse più semplice, così come del resto prevedono le norme più elementari di finanza pubblica e così come promesso in campagna elettorale ottimizzare i costi ed abbassare le spese anziché aumentare le tasse?

Il nostro Comune sostiene circa 20 milioni di euro all’anno di spese. Sarebbe bastata una piccola, e diciamo piccola, riduzione della spesa pubblica, anche del 2%, che il Comune avrebbe incassato, risparmiando, circa 400.000 euro, per non aumentare le tasse ai cittadini. Sarebbe stata sufficiente una politica di equilibrio, con accertamenti sulle occupazioni di suolo pubblico, con regolamentazione delle pubbliche affissioni con controlli più attivi sul territorio volti al contrasto dell’evasione e dell’elusione fiscale per evitare tutto questo.

Ed invece no, l’unica misura pensata in 90 giorni dalla nuova amministrazione per ripianare un debito di circa 3.500.000 euro è l’aumento dell’IRPEF. E’ stata tradita ancora una volta la fiducia degli elettori: il contratto con i minturnesi, a poco più di circa nove mesi, andrebbe quantomeno annullato”.