Latina / Camera di Commercio, Vincenzo Zottola sfiduciato: in 14 si dimettono

Attualità Economia Latina Politica

LATINA – Quattordici consiglieri della Camera di Commercio di Latina, in rappresentanza delle Associazioni maggiormente rappresentative dei comparti del commercio, servizi, turismo, pmi, industria, agricoltura e cooperazione hanno rassegnato ieri le proprie irrevocabili dimissioni.

Salvatore Di Cecca, Paolo Galante, Mangoni Giampiero, Floriana Toccaceli, Roberto Tammetta, Luca Targa, Masocco Antonella, Pierpaolo Pontecorvo, Giulia Braca, Claudio Francia, Emiliano Scinicariello, Adelino Lesti, Carlo Crocetti e Giuseppe Fiacco: questi firmatari di una dura nota stampa che punta il dito contro la “gestione autoreferenziale, personalistica e non partecipativa” della presidenza di Vincenzo Zottola.

“Tale decisione – si legge nella nota – è da intendersi quale espressa manifestazione di dissenso nei confronti della Presidenza Zottola, contraddistinta da una gestione autoreferenziale, personalistica e non partecipativa nei confronti degli organi collegiali, nonché del Sistema Associativo e senza tener conto delle esigenze dell’intero territorio provinciale.

Si ritiene la Sua, una conduzione funzionale esclusivamente ai temi dell’economia del mare, di cui si condivide l’importanza ma non le modalità gestionali. Conseguentemente sono stati tralasciati dalla Presidenza Zottola totalmente tutti gli altri settori ritenuti ed individuati invece, nella programmazione camerale come altrettanto strategici per il sistema economico Provinciale, con conseguente grave pregiudizio per lo Sviluppo dello stesso.

Altresì ma non da ultimo, nel pieno dell’iter di approvazione della nuova normativa del Sistema delle Camere di Commercio, nonostante le continue sollecitazioni e le continue rassicurazioni ricevute anche nel corso delle riunioni degli Organi (Consiglio e Giunta), la Sua Presidenza non ha avviato e condiviso, alcuna significativa azione avente lo scopo di definire il nuovo assetto territoriale dell’Ente Camerale (accorpamenti) cosi come richiesto dalla riforma in atto”.