Gaeta / Porto Commerciale nella bufera, i lavoratori raccontano la loro verità

Attualità Gaeta

GAETA – I lavoratori del porto commerciale di Gaeta, a seguito di alcune polemiche e notizie a loro avviso errate e diffamatorie, hanno emanato un comunicato stampa per raccontare il loro punto di vista e il corretto svolgimento del loro lavoro:

“Da diverso tempo circolano in modo indiscriminato informazioni parziali, infondate e strumentalizzate contro le attività svolte nel porto di Gaeta. Notizie – riprese da blog, portali e poi da giornali locali – che danno risonanza negativa e pericolosamente lesiva per uno dei pochi comparti produttivi attivi presenti nel golfo, che dà lavoro a 500 addetti e che ha aumentato l’occupazione del 35% in anni di profonda crisi diventando sbocco per tanti giovani del posto, attraendo oltre 100 milioni di euro (oltre a circa 10 milioni introitati ogni anno per tasse di imbarco/sbarco) tutti investiti sul territorio anche per opere dedicate al miglioramento della città, come piste ciclabili, verde pubblico e viabilità.

Noi lavoratori del comparto e le nostre rappresentanze sindacali, toccati da tale massa di sconsiderata disinformazione, già nel 2015 ci vedemmo costretti a intervenire per tentare di fornire notizie dettagliate, reali e puntuali. Ma una “ingiuriosa” attenzione per il porto e le sue attività non sembra essere calata, visto che continua una campagna denigratoria esclusivamente mirata a fornire un immagine negativa e distorta del nostro comparto portuale. C’è persino chi si erge a difensore e tutela dei lavoratori, salvo che nessuno si è mai preoccupato realmente di sentirci, di verificare le informazioni circolate, di effettuare riscontri analitici, di avvalersi dei dati tecnico/scientifici delle centraline fisse, delle statistiche ufficiali, dei controlli effettuati dagli enti competenti e neppure semplicemente di collegarsi al portale pubblico degli Enti preposti (Autorità portuale di Roma e del Lazio e Istituto Arpa di Latina) che in piena trasparenza ed in tempo reale mette in rete i dati dei Porti di Roma e del Lazio.

La misurazione della qualità dell’aria degli ambiti portuali e peri-portuali di Gaeta avviene attraverso una stazione fissa di rilevamento gestita da ARPA Lazio, i cui rilevamenti sono pubblicati, con cadenza quotidiana, sul sito istituzionale di ARPA Lazio. http://www.arpalazio.net/main/aria/sci/annoincorso/rpgg.php?prov=LT

Mediante apposita Convenzione tra Arpa Lazio e Autorità vengono realizzati monitoraggi del rumore e della qualità dell’area per un valore di oltre 100.000 € all’anno. Luoghi come aeroporti, porti, stazioni ferroviarie e persino semplici caselli autostradali sono delle porte di interconnessione con il mondo. Nel golfo di Gaeta c’è qualcuno che invece tenta stupidamente di abbattere una delle poche porte di cui tutto il sud-pontino è dotato. Come lavoratori difenderemo in ogni modo il settore in cui siamo orgogliosi di operare, da attacchi sconsiderati, da ogni strumentalizzazione, da demagogie irrazionali ed anacronistiche in quanto non descrivono l’attuale porto di Gaeta.

La verità: dati e fatti sul porto di Gaeta

Oltre a rispettare le innumerevoli normative internazionali e nazionali, ha sviluppato e rispetta stringenti e specifiche normative locali che si sono rilevate tanto efficienti da essere state poi adottate da altri porti italiani. E’ tra i porti che adotta le maggiori restrizioni e cautele in materia ambientale a livello nazionale ed europeo. • E’ dotato di tramogge aspirate e di benne “dust free”.

  • E’ dotato di imprese portuali certificate Iso 9000 ed alcune di esse di sono sottoposte alle rigide autorizzazioni previste dalla L.152 in materia ambientale.
  • E’ dotato di un sofisticato impianto lavaruote. Tutti gli automezzi effettuano il trattamento di pulizia negli impianti specifici prima di poter uscire dall’area portuale ed immettersi sulla viabilità nazionale.
  • E’ l’unico porto nazionale dotato di sofisticati sistemi ambientali e display per il rilevamento del vento che sospende automaticamente le attività in caso di condizioni meteo/marine avverse.
  • Nel 2015, ha avuto un calo dei traffici del 40%. Dato peggiore tra i porti del Lazio e segnale di una grave crisi che colpisce purtroppo le attività produttive delle provincie servite.
  • Nel corso degli ultimi 5 anni grazie ai 100 milioni di euro investiti e alle capacità delle aziende operanti ha avuto una radicale riconversione e diversificazione dei traffici. Sono triplicati quelli ad alto valore aggiunto ed occupazionale (in colli, in sacchi, palettizzati, coils, etc) e quelli movimentati in autosilos con sistemi pneumatici a circuito chiuso. Le merci dry bulk (rinfuse secche) si sono più che dimezzate per la definitiva chiusura (purtroppo) di una serie di stabilimenti produttivi del territorio. Oggi rappresentano solo il 25% del totale e sono movimentate in assoluta sicurezza.
  • Grazie ai recenti investimenti, è dotato delle infrastrutture per proporsi al traffico passeggeri. Gli operatori stanno fortemente sviluppando le crociere e le autostrade del mare. Lo scorso anno sono arrivati migliaia di croceristi stranieri che, rispettando le rigide norme internazionali del settore, sono stati fatti sbarcare e imbarcare senza alcun disagio mentre erano contemporaneamente in corso le operazioni portuali delle merci tradizionali.

Non esiste un luogo di lavoro più sicuro e controllato di un Porto valico di confine di polizia e doganale internazionale. Mentre in altri luoghi di lavoro gli Enti preposti possono occasionalmente effettuare ispezioni, nel nostro Porto gli Enti e le forze di Polizia incaricati al controllo sono presenti stabilmente con le loro caserme o uffici ed il controllo è giornaliero, preventivo, totale e generale 24 ore su 24; 365 giorni all’anno.

Saremmo tutti folli nell’accettare passivamente di lavorare in un luogo malsano e pericoloso? Chiediamo rispetto e supporto delle autorità per un comparto di cui bisogna essere orgogliosi, un porto che lavora rispettando le norme e che rappresenta un’opportunità per l’intero territorio.”