Minturno / Servizi sociali, Tomao: “Basta con l’assistenzialismo, c’è bisogno di progettualità”

Minturno Politica

MINTURNO – “La prossima amministrazione deve perseguire il senso di solidarietà, dando risposte positive alle crescenti richieste che provengono dalla comunità, al fine di favorire il benessere e migliorare la qualità della vita dei cittadini”. Lo dichiara l’ex consigliere comunale, Giuseppe Tomao, che interviene sulla situazione dei servizi sociali del Comune di Minturno.

“E’ noto – prosegue Tomao – quanto nel nostro Comune vi siano situazioni di indigenza e di povertà che rischiano di lasciare ai margini della nostra società famiglie bisognose. Fino ad oggi, le amministrazioni comunali che si sono alternate hanno gestito la situazione attraverso borse lavoro, assegni una tantum, ed altre forme di contributi, in una distribuzione di denaro, molte volte senza un criterio oggettivo, senza una relazione di un assistente sociale sulle reali condizioni di vita delle famiglie bisognose. Purtroppo, elargire contributi senza criterio e senza un regolamento e una carta dei servizi ad hoc, comporta un’uscita economica per l’ente che non genera alcun miglioramento dello stato di vita degli indigenti.

Il commissario prefettizio ha finalmente dato uno stop a tale situazione fuori controllo, iniziando a porre delle regole. La prossima amministrazione deve continuare su questa strada di trasparenza ed equità. L’ufficio dei servizi sociali va riorganizzato e potenziato, finora si è retto sui dipendenti comunali che sono sempre stati disponibili ma il problema è sempre stato di indirizzo politico. In bilancio bisognerà prevedere una somma più cospicua rispetto al passato per poter davvero superare la forma assistenzialistica di questi ultimi decenni e dare risposte più concrete.
Ovviamente anche in una politica di welfare c’è bisogno di progettualità, al fine di accedere ad alcuni fondi dei quali il Comune potrebbe beneficiare. Bisogna puntare sugli assistenti sociali, ora integrati a tempo pieno, che sapranno occuparsi dello studio dei casi più gravi e che richiedono un tempo medio-lungo per risolverli. Fino ad oggi è avvenuto non in modo continuo perché avevano contratti part-time e le precedenti amministrazioni, nonostante le mie interrogazioni e le sollecitazioni della minoranza, non hanno mai preso provvedimenti perché impegnate al mero assistenzialismo.

C’è da approvare il regolamento sui servizi sociali, cosa che è sempre stata rimandata in questi tre anni nonostante le varie riunioni nell’apposita commissione, forse perché in fondo c’era la paura di cambiare e di non poter dare risposte specifiche.

Chi è in stato di indigenza non può essere messo da parte o escluso perché esiste già una lista di persone alle quali l’ente destina i fondi, ma è legittimato a ricevere assistenza, quella che in passato qualche volta veniva fatta passare come piacere personale. Ci sono stati casi in cui nella stessa famiglia sono stati elargiti più contributi ai vari componenti del medesimo nucleo famigliare senza che ne venisse data trasparente motivazione, anche in consiglio comunale era stato deciso di distribuire i contributi in maniera più equa cercando di raggiungere tutti i bisognosi e non solo alcune famiglie, i furbi e i prepotenti. Tant’è che sul modulo di richiesta contributo vi era una dichiarazione da parte dell’indigente di non aver ricevuto, lui ed altri componenti della sua famiglia, contributi da parte dell’ente, ma a poco è servito.

Ritengo, inoltre, che l’amministrazione comunale debba porre mente all’emergenza abitativa, mettendo anche a disposizione temporaneamente delle strutture, gli alloggi popolari non bastano.

Un altro progetto interessante potrebbe essere un portale sociale che possa fornire continue informazioni sulle possibilità esistenti e modulistica per accedere alle varie forme di assistenza. Un modo per aprire una finestra sulle realtà esterne e un’occasione per trovare le giuste sinergie con le associazioni e le cooperative che operano nel terzo settore. Mediante tale strumento si darà la possibilità, a chi si trova in difficoltà socio-economica, di scrivere per chiedere aiuto, rompendo il muro dell’imbarazzo. Si potrebbe prevedere anche l’apertura di un conto per le donazioni da destinare ai bisognosi, attività che in altri comuni già vengono svolte con discreti risultati.

Ricordo che il Comune di Minturno non ha firmato la convenzione con il Tribunale di Cassino, per cui non può prendere persone che hanno commesso reati lievi per svolgere lavori di pubblica utilità pertanto devono rivolgersi ad associazioni o enti nei paesi limitrofi. Un’iniziativa che rappresenta una significativa occasione per innescare quei percorsi di consapevolezza e coesione sociale necessari per la crescita e lo sviluppo della società.

A Minturno – conclude Tomao – c’è una forte emergenza sociale alla quale la prossima amministrazione non può continuare a mostrarsi sorda e distratta, anzi deve mettere in campo tutti gli strumenti a disposizione e le competenze per arginarla e rilanciare il servizio”.