Gaeta / Liceo Fermi, ipotesi scuola americana

GAETA – Torna in campo l’ipotesi di trasferire il Liceo scientifico Enrico Fermi nella sede della scuola americana di Calegna. Mentre l’anno scolastico volge al termine rimane ancora ingarbugliata la situazione della penuria delle aule per i due istituti superiori di Gaeta. Il giudice amministrativo di primo e secondo grado ha emesso ordinanza favorevole all’istituto nautico, per cui teoricamente il liceo scientifico dovrebbe “sgombrare” dalla sede di piazza Trieste. In pratica però quel provvedimento – come ha ribadito l’avvocato Di Bernardo del comitato pro Fermi – è inapplicabile perché nella sede di Calegna, unica disponibile fino a questo momento, non c’è spazio per accogliere tutte le classi e gli uffici del Liceo. In questo quadro si inserisce nuovamente l’ipotesi della scuola americana di Calegna, di proprietà della Boccardo Immobiliare che già aveva avuto dalla provincia una promessa di scambio con la succursale del liceo di Calegna. Lo scambio aveva avuto la benedizione della giunta Raimondi. Poi però, evidenti limiti giuridici, avevano consigliato di cassare l’idea. Ma ora, secondo quanto reso noto da Sel Gaeta, l’ipotesi sarebbe tornata in auge.

“Da fonti attendibili abbiamo appreso che martedì17 marzo il sindaco Mitrano ha organizzato un sopralluogo presso la ex scuola americana di Calegna, alla presenza di un tecnico della proprietà, del dirigente delle politiche scolastiche della provincia di Latina e del dirigente dell’Istituto Fermi.
In tale occasione il sindaco Mitrano ha riproposto la sciagurata permuta, sostenuta a suo tempo anche dall’allora sindaco Raimondi, tra ex scuola americana e complesso scolastico provinciale di via Calegna.
La provincia di Latina dovrebbe acquisire la ex scuola americana per collocarvi l’intero Istituto Fermi e dare in cambio al proprietario di questa il complesso scolastico di via Calegna.
Dal punto di vista della soluzione dei problemi dell’edilizia scolastica tale proposta appare del tutto irrealistica, e in ogni caso non praticabile per l’inizio del nuovo anno scolastico (l’immobile necessita di notevoli, lunghi e costosi lavori di ristrutturazione e adattamento, pur nel caso avesse la capienza atta a soddisfare la fantasiosa ipotesi Mitrano), al di là di ogni altra considerazione di merito.
D’altra parte, giuridicamente la proposta non sta in piedi in quanto il complesso scolastico di via Calegna si configura come patrimonio pubblico indisponibile (una parte del quale addirittura standard urbanistico dei piani attuativi di Calegna degli anni settanta), quindi non alienabile.
D’altronde, se in via del tutto ipotetica, il complesso venisse alienato, i vecchi proprietari espropriati avrebbero il diritto di richiedere gli immobili non più destinati all’uso pubblico.
Non si capisce perché Mitrano rispolvera proposte rivelatesi già impraticabili negli anni passati.
A meno che la proposta non faccia da apripista per chiedere all’Amministrazione Provinciale di acquistare o affittare la ex scuola americana.
In questo caso tutto sarebbe spiegabile: un bel regalo al proprietario dell’immobile specialmente in tempi di vacche magre nel campo dell’edilizia.
Non crediamo che la Provincia di Latina sia disponibile a tale sperpero di denaro pubblico. Nel caso, potrebbe ampliare il complesso di via Calegna o del Caboto. Ma è proprio necessario, quando il patrimonio edilizio della città, per la contrazione demografica, è sottoutilizzato?
Se l’amministrazione comunale continua con proposte di questo tipo, all’inizio del nuovo anno scolastico il fabbisogno di aule per le scuole secondarie superiori presenterà nuovamente le criticità evidenziate a settembre 2014.
Mitrano, invece di fare l’agente immobiliare, farebbe bene a studiare seriamente un piano di utilizzazione del patrimonio edilizio scolastico pubblico, finendola una volta per tutte di dire che al Comune non compete risolvere i problemi dell’edilizia delle scuole superiori.
Se è vero che la competenza giuridica è della Provincia, il Comune ha il dovere, in ogni caso, di individuare le soluzioni atte a consentire ai suoi giovani cittadini di fruire del diritto allo studio nelle migliori condizioni possibili.
Cosa che negli anni passati ha sempre fatto. Gli edifici storici del Nautico e del Liceo sono stati costruiti dal Comune. Il Liceo, e forse anche il Nautico, è ancora oggi di proprietà del Comune (a proposito perché Mitrano non trascrive tale diritto, dopo che anche l’Agenzia del Territorio di Latina ha sollecitato un atto in tal senso per la definitiva soluzione del contenzioso che la vedeva contrapposta al Comune e vinto da quest’ultimo?).
Oggi serve un piano che dia soddisfazione alle esigenze di tutte le scuole, dalle primarie alle secondarie, utilizzando il patrimonio esistente. Non serve sperperare denaro pubblico con ipotesi fantasiose e impraticabili. Mitrano la smetta di dire che le scuole di proprietà comunale non hanno la possibilità si assorbire l’eccedenza di popolazione scolastica delle scuole superiori. È falso, lo sa anche lui. Il patrimonio esistente consente di soddisfare le esigenze di tutte le scuole, materne, elementari, medie e superiori.
Mitrano metta attorno a un tavolo i dirigenti di tutte le scuole, insieme alla Provincia e ai tecnici comunali e trovi la soluzione. Poi, se vuole far pagare alla Provincia l’affitto delle aule di proprietà del Comune lo faccia pure. Non crediamo che la Provincia possa rifiutarsi. È suo dovere garantire alla città di Gaeta e ai suoi giovani il diritto all’istruzione secondaria”.

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