Itri / Bando illuminazione, il Prc segnala altre incongruenze e responsabilità

Itri Politica
ITRI – Il Circolo PRC “Mariano Mandolesi” di Itri torna sulla questione dell’impianto di pubblica illuminazione. “Nel precedente appello al Commissario prefettizio – si legge in una nota – Rifondazione Comunista aveva evidenziato le inadempienze ed inadeguatezze che si sono verificate durante l’installazione delle ormai famigerate luci al LED. Andando avanti nella nostra indagine insieme ai cittadini del Comitato che sta raccogliendo le firme per la petizione popolare, sono venute alla luce tutta una serie di anomalie e di grossolanità nel bando e nel susseguente contratto di affidamento dell’appalto. Veniamo ai punti.
Innanzi tutto il bando di gara è stato effettuato tramite una procedura aperta. A tale gara ha partecipato UNA (1) SOLA ditta, e già questa è un’anomalia vista l’entità dell’importo (2 MILIONI e 370 mila euro).  Tale gara è stata aggiudicata con un’offerta al ribasso del 3%. Un ribasso a dir poco ridicolo in un periodo storico in cui le aziende arrivano a ribassi anche del 40% , come testimoniato da numerosi altri bandi. Perché la maggioranza De Santis non ha optato per una gara a LICITAZIONE PRIVATA, ovvero un bando in cui l’Amministrazione invita un certo numero di aziende con i requisiti adatti a svolgere la gara? Di solito, come si può vedere da esempi analoghi di comuni limitrofi (Formia, Latina, Pomezia), il numero di aziende invitate si aggira intorno alle 15. Tale Sistema è oggi il più diffuso perché  garantisce concorrenza ed ampia partecipazione.
Perché nel bando di gara al paragrafo VI.3 punto i) si afferma: “aggiudicazione anche in presenza di una sola offerta valida”? Perché non tutelarsi dal rischio di avere un solo offerente inserendo una clausola che rende nullo il bando in caso di una sola offerta o comunque al di sotto di un numero minimo di offerte ? Non sono isolati i casi di bandi gara annullati perché in presenza di una sola offerta.
Come mai inoltre il bando è talmente simile (praticamente UGUALE) a quello di Fondi, pubblicato solo 2 settimane prima di quello di Itri (8/08/14 il primo, 22/08/14 il secondo, entrambi nel laborioso mese di Agosto)? Come è possibile che entrambi i bandi fanno riferimento alla stessa determina dirigenziale, paragrafo VI.3) punto a) “appalto indetto con determinazione a contrattare n. 708 del 25 giugno 2014”. I due comuni hanno emesso una determina dirigenziale sullo stesso argomento, lo stesso giorno, con lo stesso numero di protocollo? Sembra improbabile, più probabile è che durante il copia e incolla del bando di Fondi i solerti burocrati abbiano dimenticato di eliminare il riferimento alla determina del comune di Fondi (determina che esiste a Fondi, ma non nel comune di Itri con quel protocollo e quella data). In tal caso è valido un bando che fa riferimento ad una determina che non esiste? A prescindere da quest’ultimo dubbio sembrerebbe chiaro che il bando di affidamento dell’illuminazione pubblica è stato deciso a Fondi ed Itri ha obbedito solertemente (anche troppo). In tutto questo il Consiglio comunale (maggioranza e opposizione), ma in particolar modo la maggioranza e in essa il Partito Democratico che non spese una parola in merito e Sinistra Unita (a cui apparteneva l’Assessore competente in materia)  cosa facevano? Si discuteva di aria fritta?!  Variante si, variante no, sposto questo assessore qui, prendo questa delega , perdo quella… E il solerte Assessore all’ambiente ? Troppo occupato con i distributori dell’ “acqua“ ? Anche questi assegnati  tramite bando con un’unica offerente, anche qui ad una ditta vicina ad amministratori di Acqualatina.
Infine è d’obbligo un’ osservazione sul contratto stipulato dopo l’assegnazione, si tratta di un documento a dir poco grossolano, anche qui copiato (magari consegnato al comune dalla stessa ditta). Addirittura al capitolo 32 recita “ Per ogni controversia relativa al presente contratto è competente il Giudice del luogo dove il contratto è stato stipulato è perciò il foro di Pistoia”.
Di fronte a tali gravi incongruenze ed apparenti irregolarità che non fanno che sommarsi alle altre e numerose già segnalate, il PRC torna a chiedere l’intervento del Commissario Prefettizio affinché verifichi quanto esposto e valuti se vi sono le condizioni per l’annullamento in autotutela”.