Romolo Del Balzo

Rimborsi d’oro in Regione, la Procura di Roma chiede il processo per Del Balzo e altri 3 ex consiglieri Pdl

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ROMA – La Procura della Repubblica di Roma ha chiesto il rinvio a giudizio per quattro ex consiglieri regionali del Pdl accusati di avere effettuato spese pazze con i fondi pubblici e di avere emesso fatture false. Con loro il pm Alberto Pioletti ha sollecitato il processo anche per quattro titolari di società che avrebbero ricevuto finanziamenti non dovuti.

Nei confronti degli imputati, a seconda delle posizioni, le accuse sono di truffa e peculato. A rischiare il processo sono gli ex consiglieri Lidia Nobili, Carlo De Romanis (l’ex consigliere balzato agli onori della cronaca per il ‘toga party’ con maiali ed ancelle), Romolo del Balzo e Stefano Galetto, che erano in consiglio regionale ai tempi della giunta guidata da Renata Polverini.

Per quanto riguarda gli ex consiglieri pontini, Romolo Del Balzo sarebbe riuscito ad accaparrarsi illecitamente quasi 40mila euro, presentando “generiche richieste di rimborso per spese anticipate e in realtà false, perché di valore notevolmente inferiore alla documentazione contabile prodotta”.

Stefano Galetto, invece, tra febbraio 2010 e luglio 2012, avrebbe ottenuto finanziamenti per una sua associazione, l’Unione Rugby Pontina, guadagnandosi l’accusa di peculato insieme a Mauro Borrelli e a Renato Salvati, rappresentante legale della società. Secondo gli inquirenti, Galetto avrebbe ottenuto circa 90 mila euro, e li avrebbe girati dal conto corrente intestato al gruppo consiliare Popolo della Libertà al conto dell’associazione sportiva.

E’ un’accusa di truffa aggravata e continuata quella che pende invece sulle spalle di Lidia Nobili, attuale consigliere comunale a Rieti e preside del liceo Classico. Avrebbe ottenuto 139mila euro di rimborsi per la società “Lallaria srl”. La maggior parte dei rimborsi richiesti dalla ex consigliera riguardava una serie di viaggi condotti tra Roma e Rieti, per partecipare all’evento “La Regione incontra Rieti”. Quegli incontri, però, sarebbero costati solo 85.556 euro. In tutti gli altri casi, come scrivono i pm, la Nobili “aveva intrattenuto rapporti commerciali con titolari di imprese a cui aveva chiesto di emettere fatture intestandole fittiziamente a Lallaria”. Secondo i magistrati, inoltre, “nella maggior parte dei casi con la causale ‘la Regione incontra Rieti’ la pidiellina avrebbe giustificato eventi per pubblicizzare la sua candidatura alle comunali nel reatino”.

E’ meno grave la posizione di Carlo De Romanis, che deve rispondere solo di truffa: avrebbe finanziato con contributi del Pdl i ”Giovani del Ppe”, ma, come scrivono gli inquirenti, «a fronte di spese dichiarate per 98 mila euro ha prodotto documentazione contabile giustificativa per soli 24 mila euro». Il pidiellino avrebbe avanzato due richieste di finanziamento: una, da 39 mila euro, saldata con tre bonifici intestati ai “Giovani del Ppe”; l’altra, soddisfatta invece con un bonifico da 15 mila euro, recante la stessa causale e lo stesso destinatario. Insieme a De Romanis rischia il processo anche Emanuele Occhipinti, rappresentante legale dell’associazione.

 

Il procedimento era stato avviato dalla Procura di Rieti e poi trasferito per competenza a Roma. La decisione spetta ora al gup Rosalba Monaco che ha fissato l’udienza al 2 ottobre.