Dove può essere più o meno conveniente un abbonamento a Netflix? Ecco la risposta
La modernità, negli ultimi anni, ha portato la possibilità di accedere a beni e servizi prima impensabili. Un esempio è rappresentato dalle piattaforme di streaming on demand, per la fruizione di contenuti ogni volta che lo si desidera. Quella di maggior successo è ovviamente Netflix, che può contare su un catalogo assai vasto, che fa sempre la gioia degli utenti.

Non tutti però possono permettersi un abbonamento a Netflix. Non perché il costo sia particolarmente elevato, in realtà, ma perché ovviamente bisogna fare i conti con quanto anche una singola voce di spesa possa incidere sul nostro portafogli. Non ci sono variazioni di prezzo significative da un paese all’altro, ma l’impatto va considerato su quello che è il reddito medio della popolazione. Ed ecco perché in alcuni paesi si tratta di un costo insostenibile, mentre in altri si tratta di una voce che nel bilancio mensile ha davvero poco peso.
Netflix, l’accessibilità dell’abbonamento varia in base al reddito medio: in Norvegia e in Lussemburgo vale pochi minuti di lavoro
Particolarmente vantaggiosa, da questo punto di vista, la situazione di paesi come Norvegia e Lussemburgo, dove il reddito medio della popolazione è alquanto elevato. Parliamo infatti di paesi dove questo dato è di circa 5400 dollari al mese.

Per questo motivo, secondo l’analisi tracciata da Cloudwards, in Norvegia bastano 24 minuti di lavoro per coprire i 12,46 dollari (1,68 euro al cambio) per ripagarsi l’abbonamento mensile. Sufficienti 26 minuti di lavoro in Lussemburgo e in Islanda, 30 minuti di lavoro in Belgio. Si capisce facilmente, insomma, che da quelle parti un abbonamento Netflix non grava affatto sulle tasche. Ma naturalmente, in altri luoghi del mondo la situazione è ben diversa.
Lo squilibrio non potrebbe essere più evidente con i paesi africani. Sul fondo della classifica, il Ruanda, dove il reddito medio è inferiore a 40 dollari. Per permettersi un abbonamento a Netflix, in Ruanda, servirebbe lavorare quattro giorni e tre ore. Non va molto meglio in paesi come Etiopia, Zimbabwe e Niger, dove per ripagare l’abbonamento occorre circa un giorno e mezzo di lavoro. Tutto questo serve a ricordarci le enormi disuguaglianze esistenti e che ciò che noi diamo ormai quasi per scontato, altrove è un lusso che non ci si può permettere.





