Rivoluzione clamorosa: lascia la Rai dopo 36 anni per andare a La7

La rivoluzione clamorosa è molto vicina: dopo 36 anni è pronto a lasciare la Rai per andarsene a La7. La tv di Stato incassa un duro colpo

È tempo di cambiamenti nel panorama televisivo italiano. Per la nuova stagione che ha preso il via a settembre, sono diverse le novità sia in Rai che in Mediaset. Vari volti noti, dopo anni di onorata militanza, hanno deciso di cambiare emittente. Allo stesso tempo, alcuni programmi storici rischiano di sparire dai palinsesti.

Logo della Rai
Rivoluzione clamorosa: lascia la Rai dopo 36 anni per andare a La7 (Foto Ansa) – Temporeale.info

Una voce in tal senso vede protagonista la trasmissione “Striscia la Notizia”. Il noto tg satirico potrebbe essere escluso dall’access prime time di Canale 5 dopo ben 37 anni. Ma se in Mediaset si prospettano scossoni, alla Rai la situazione non è poi così differente, anzi. La rivoluzione clamorosa può riguardare un personaggio da sempre fedele della tv di Stato. Il personaggio in questione potrebbe presto accasarsi a La7, portando con sé il suo programma di punta.

Addio alla Rai, dopo 36 anni se ne va a La7: scoppia il caos

Negli ultimi giorni, infatti, alcune indiscrezioni riportate da Dagospia e Fanpage vorrebbero Sigfrido Ranucci – in Rai da 36 anni – vicino all’accordo con La7. Il noto conduttore di “Report” dovrebbe incontrare a giorni Urbano Cairo, presidente dell’emittente tv, per definire i dettagli del suo trasferimento. Ma la situazione è avvolta dal mistero.

Sigfrido Ranucci nello studio di Report
Addio alla Rai, dopo 36 anni se ne va a La7: scoppia il caos (Foto Ansa) – Temporeale.info

A detta dello stesso Ranucci, l’oggetto dell’incontro dovrebbe riguardare un libro, non il passaggio dalla Rai a La7. Ma questa versione convince poco, soprattutto pensando alle recenti frizioni, anche politiche, tra il giornalista e la tv di Stato. Il primo motivo di controversia è nato proprio attorno a “Report”, con la Rai che avrebbe imposto alcuni tagli e fatto pressioni insistenti al conduttore. A certe condizioni, Ranucci preferirebbe salutare ed andare a condurre la sua trasmissione in un’altra emittente. Peraltro c’è anche un fattore economico da considerare: Cairo potrebbe garantirgli un compenso maggiore rispetto a quanto incassa oggi alla Rai.

In questo contesto, occhio ad una possibile causa legale. Ranucci, infatti, è finito tra gli indagati per l’indagine riguardante il caso Sangiuliano-Boccia che ha scosso a lungo i vertici della Rai. Il conduttore televisivo si è difeso, dicendosi estraneo ai fatti e sereno, avendo esercitato semplicemente il suo dovere di cronaca. Ma l’essere finito – suo malgrado – in questa storia potrebbe accelerare il suo percorso d’uscita. Meglio togliere il disturbo prima di essere travolto da beghe legali.

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