Formia Servizi, Udc: “Le responsabilità del fallimento sono tutte del Pd di Bartolomeo”

Formia Politica

FORMIA – “Le dichiarazioni gratuite del Pd di Formia sulle presunte responsabilità della precedente amministrazione nel fallimento della Formia Servizi non solo sono false ma hanno l’intento di nascondere quanto male si sta, anzi sarebbe il caso di dire, “non si sta governando” la nostra città. Città lasciata in piena stagione turistica per più di 20 giorni senza Giunta, ed oggi che è stata partorita tra gruppi di pressione vari non ci sono le deleghe ossia non si sa chi fa cosa”. Lo dichiara in una nota l’Udc di Formia.

“Tutti i cittadini – continua la nota – sanno bene di chi fosse questa “creatura mangia soldi” e le relative responsabilità politiche ossia dell’attuale Sindaco Bartolomeo, come dichiarato solo poche ore fa dallo stesso Masiello con a fianco 2 consiglieri comunali del PD.

Far passare Vernetti un nostro amico crediamo sia davvero paradossale, abbiamo denunciato in tutti i modi gli sperperi della Formia Servizi, un poltronificio che non poteva che finire con un fallimento, “il gioiello della città” così lo riteneva e magari ancora lo ritiene l’attuale Sindaco.

Quanto alle nostre responsabilità vorremmo ricordare che quando ci insediammo nel 2008 la situazione economica era già abbondantemente compromessa, non è un caso che la Corte dei Conti scrive che “già nel 2007 il capitale sociale era già stato sperperato”.

Abbiamo fatto di tutto per non fallire questa società arrivando ad approvare una delibera che allungava la concessione dei box da 45 a 90 anni come garanzia richiesta della banca.

Siamo riusciti a far tornare il Multipiano delle poste nella disponibilità del Comune nonostante il voto contrario di Bartolomeo e del PD che evidentemente preferiva lasciarlo al fallimento con chissà quale obiettivo.

Siamo riusciti a tenere tutti i posti di lavoro (certamente non dati da noi come dimostrano i “pizzini” ritrovati nella sede della società) nonostante c’era chi come Forza Italia, d’accordo con Bartolomeo, puntava su una fantomatica cooperativa per la gestione del servizio e ciò contro la posizione dello stesso curatore fallimentare.

La gravità della situazione ci ha portato a creare un gruppo di lavoro, capeggiato dal segretario Generale dell’Ente, che ha portato a nudo tutte le criticità della gestione della società e a lavoro finito a denunciare tutto alla Corte dei Conti.

Alla luce della stessa la Procura regionale, sezione giurisdizionale per la Regionale presso la Corte dei Conti, lo scorso luglio 2014, ha inviato atto di citazione a comparire per l’udienza di condanna al pagamento a favore del Comune di Formia, Massimo Vernetti, ex amministratore delegato di Formia Servizi, Patrizia Averaimo, Giuseppe Cannavale, Giacomo De Luca, Mario Galasso, Gianluca Giattino, Giuseppe Masiello, Alessandro Mauro, Loredana Pugliese, Vincenzo Palmaccio, Erasmo Scipione, in qualità di ex presidenti o componenti del Cda o del collegio dei revisori dei conti.

Nella sua indagine la Procura regionale, vice procuratore generale Pio Silvestri, ha rilevato il mancato pagamento di canoni al Comune per un totale di 205.172, 96 euro, il mancato pagamento Tarsu e Tosap per 919.258,52 euro, l’abbattimento del valore sociale della quota del Comune per 303,281,48 euro.

Richiesta di archiviazione, invece, per gli amministratori Michele Forte e Raffaele Manna, l’ex presidente Salvatore Testa, il componente del Cda Silvestro Giovanni Costa, i componenti dell’ultimo collegio dei revisori dei conti Alessandro Zannella e Antonio D’Urso.

In fondo come dice lo stesso Masiello il processo in corso, sul quale siamo come sempre garantisti fino all’ultimo grado di giudizio e non a convenienza, “è un processo ad una classe politica, quella di Bartolomeo e del Pd”.