I controlli costanti dell’Agenzia delle Entrate monitorano le attività dei contribuenti. Ecco come avvengono e chi è più a rischio
Giugno e Luglio sono due mesi fondamentali per quanto riguarda gli adempimenti fiscali per i contribuenti, chiamati al versamento delle imposte sui redditi dichiarati relativi all’anno precedente.

Dichiarazioni dei redditi e dell’IVA che sono costantemente sotto osservazione da parte dell’Agenzia delle Entrate con controlli a campione per individuare possibili anomalie e sottoporle all’attenzione degli interessati per la loro regolarizzazione. Le modalità con cui questi controlli vengono effettuati sono cambiate nel corso degli anni. E’ recente, l’introduzione di nuovi strumenti tecnologici all’avanguardia come l’intelligenza artificiale che permette di analizzare in maniera più mirata/automizzata le dichiarazioni fiscali, individuando coloro che meritano di essere sottoposti a controlli più approfonditi.
Il rafforzamento degli strumenti di analisi nei controlli fiscali è stato normato dal decreto legislativo 13/2024 con il quale si è stabilito anche l’utilizzo di algoritmi per analizzare le dichiarazioni dei contribuenti e segnale eventuali irregolarità. In particolare, questa combinazione tra algoritmo, IA e strumenti automatizzati può far emergere eventuali discrepanze tra reddito dichiarato e spese sostenute, nonché incongruenze palesi o comportamenti sospetti che celano una possibile evasione.
Nuovi controlli Agenzia delle Entrate, chi rischia di più
Come riporta il sito quifinanza.it, con l’introduzione degli algoritmi e l’integrazione dell’intelligenza artificiale nei controlli dell’Agenzia delle Entrate, i più a rischio sono i contribuenti che dichiarano redditi significativamente bassi rispetto al loro reale stile di vita o che presentano incongruenze tra entrate e spese dichiarate. Tra le categorie più esposte rientrano inevitabilmente professionisti e lavoratori autonomi nonché le imprese che operano in settori ad alto rischio di evasione fiscale come il commercio al dettaglio, il turismo e i servizi alla persona.

Devono fare molta attenzione anche i contribuenti privati. L’utilizzo capillare degli strumenti di controllo citati può portare anche all’incrocio immediato tra i redditi dichiarati e quelli verificabili da altre fonti (conti correnti, depositi, polizze assicurative). Una discrepanza eccessiva nei dati raccolti potrebbe attivare i controlli automatizzati con la richiesta immediata di informazioni per ulteriori verifiche, atte a verificare proprio la natura delle anomalie riscontrate.
Benché l’uso di algoritmi e intelligenza artificiale consenta di velocizzare i controlli, va specificato altresì che una maggiore automazione comporta anche il rischio di essere selezionati per verifiche fiscali dovute a errori marginali o a incongruenze accidentali nelle dichiarazioni presentate. Quindi, se ricevete una PEC o una raccomandata dall’ADE niente panico e affidatevi prontamente al vostro consulente di fiducia che può chiudere subito l’accertamento presentando la documentazione richiesta per regolarizzare la posizione.