Buone notizie per gli italiani: ecco in arrivo il bonus sociale, che però al sud seguirà regole diverse: tutti i dettagli
In un momento estremamente complicato sul versante economico, arriva un’ottima notizia per gli italiani: il ministero del Lavoro e il Mef hanno firmato il decreto attuativo per un atteso bonus sociale. Si tratta di una misura fortemente voluta dal Governo Meloni, che riguarderà milioni di donne lungo lo stivale. A cosa ci riferiamo?

Ci riferiamo al “Bonus Donne 2025“, una misura che nasce al fine di favorire l’assunzione di lavoratrici su tutto il territorio nazionale. L’incentivo nelle regioni e nei territori Zes – Zona economica speciale per il Mezzogiorno (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna) – seguirà disposizioni diverse rispetto al resto del Paese, e per questo motivo ha già fatto discutere. Ma a prescindere dalle polemiche, andiamo a vedere in cosa consiste e chi può usufruirne.
Bonus donne 2025, cosa prevede e chi può usufruirne: tutte le info
Più nel dettaglio, il “Bonus Donne 2025” rappresenta un esonero contributivo destinato a chi assume donne lavoratrici. La misura è valida per 24 mesi e può arrivare fino a 650 euro mensili per ogni nuova assunzione.
L’obiettivo è produrre un incremento occupazionale, ma assumere una donna non è l’unica condizione per ottenere il beneficio: il datore (o l’azienda) deve dimostrare che l’assunzione di una lavoratrice abbia generato un aumento effettivo del numero di lavoratori rispetto alla media dell’anno precedente.

Il “Bonus Donne 2025” è compatibile con la maxi deduzione fiscale del 120%, ovvero la deduzione extra dall’IRES dei costi sostenuti per una nuova assunzione. La misura ha però anche delle altre limitazioni: non riguarda il lavoro domestico come colf, babysitter e assistenti familiari. Inoltre, non è cumulabile con altri esoneri contributivi.
Le differenze tra le regioni Zes e il resto dell’Italia
Dicevamo che nelle regioni Zes il Bonus Donne seguirà regole diverse. Le differenza sono svariata. La prima consiste nel fatto che, mentre a livello nazionale l’agevolazione è rivolta alle donne disoccupate da 24 mesi, nel Mezzogiorno la soglia viene fissata a 6 mesi. Poi c’è la questione delle date di decorrenza: nel resto del Paese il “Bonus Donne 2025” sarà applicato sulle assunzioni effettuate dal 1° settembre 2024 al 31° dicembre 2025, mentre nelle regioni del Sud sarà applicato sulle assunzioni effettuate dal 31 gennaio 2025 in poi, data che coincide con l’approvazione del cosiddetto “doppio binario” da parte dell’UE. Restano invariate, invece, tutte le altre disposizioni previste dalla misura, compreso il limite dei 650 euro.