Gerardo Stefanelli

Minturno / Piano Antenne, Stefanelli: “Consiglio vergognoso, maggioranza senza numeri che scomunica il suo assessore”

Minturno Politica
MINTURNO – “Un consiglio vergognoso, una maggioranza che non garantisce il numero legale e scomunica un suo assessore, un sindaco ormai sotto ricatto da parte di singoli che trovano ogni occasione utile per alzare la posta”. E’ quanto dichiara Gerardo Stefanelli, consigliere comunale del Partito Democratico di Minturno, a margine del consiglio comunale di ieri sera che prevedeva l’approvazione del Piano Antenne, argomento che è stato rinviato dalla maggioranza (LEGGI QUI).
“Una maggioranza – continua l’esponente del centrosinistra – che non è in grado di assicurare neanche il numero legale per svolgere il consiglio, che durante il consiglio porta due delibere di cui una senza i pareri necessari che scarica sui prossimi 30 anni il debito di 1,5 milioni di euro derivante dal riaccertamento dei residui. Sul piano antenne è stato un consigliere di maggioranza a chiedere il rinvio per integrare la deliberazione con precedenti deliberazioni del consiglio comunale. La questione era relativa all’installabilita degli impianti sui serbatoi dell’acqua. Tesi avallata dal Sindaco e dall’altro capogruppo di maggioranza. La minoranza ha chiesto di votare subito il piano così com’era e di impegnarsi a dirimere la questione successivamente.
La minoranza non solo ha assicurato la presenza del numero legale per fare il Consiglio, ma ha rimproverato l’amministrazione per la mancata convocazione della Polab che avrebbe dato tutte le informazioni necessarie per diradare i dubbi dei consiglieri. A questo punto un consigliere di maggioranza ha chiesto di integrare quanto si doveva deliberare con le precedenti votazioni del consiglio comunale di anni fa”.
Stefanelli spiega anche l’oggetto di discussione tenuto ieri durante l’assise civica: “Nello specifico sembra che anni addietro il Consiglio comunale avesse votato deliberazioni per impedire l’installazione di detti impianti sopra le torre piezometriche dell’acquedotto. Quindi una contraddizione e una richiesta di aggiornamento interna alla maggioranza”.
“La minoranza dopo la sospensione ha chiesto comunque di votare il Piano e di rimandare ad un successivo consiglio l’esame della questione tecnica posta dalla maggioranza, ma si è preferito rinviare”, conclude Stefanelli.