Rifondazione Comunista: “La villa di Acquatraversa è ritornata al Comune di Formia? Temiamo di no”

Formia Politica

FORMIA – “Nel Novembre 2014 l’ufficio Urbanistica, Edilizia e Patrimonio del comune di Formia in una nota ufficiale inviata all’Associazione ‘Emmanuel Duemila Onlus’ di don Vittorio Valerio, al Sindaco Sandro Bartolomeo e al Presidente della Commissione Beni Confiscati Giuseppe Bortone, segnalò che era stato avviato il procedimento amministrativo per la revoca del contratto di comodato che affidava in comodato d’uso, con atto rep. 10138 del 28.09.2004, proprio alla ‘Emmanuel Duemila Onlus’ la gestione della villa di Acquatraversa confiscata alla camorra”. Lo dichiara in una nota il Circolo “Enzo Simeone” del partito della Rifondazione Comunista.

“Le motivazioni – continua la nota – che giustificavano la revoca erano legate ad una lunga serie di inadempienze da parte del comodatario in ordine al perseguimento del fine sociale stabilito.

Infatti dai sopralluoghi esperiti negli anni 2013 e 2014 – da parte di personale dell’Ufficio Patrimonio, del Comando di Polizia Municipale e da parte di amministratori comunali – si era constatato un utilizzo quantomeno sottodimensionato dell’immobile per le attività legate alla integrazione di persone diversamente abili, finalità per la quale era stato concesso, nel 2004, all’associazione l’immobile in località Acquatraversa.

D’altronde secondo gli accordi tra l’allora sindaco Bartolomeo e il prelato, la villa sarebbe dovuta essere utilizzata per la realizzazione di un centro di accoglienza ed integrazione per le categorie svantaggiate e un centro per bambini affetti da autismo.

Sembrava un capitolo chiuso, fino a quando, incuriositi dal silenzio calato sulla gestione dell’immobile abbiamo provato a capire cosa gli fosse successo.

Purtroppo sfogliando l’albo pretorio del comune di Formia non abbiamo trovato traccia di nessuna determina che attesti l’avvenuta restituzione dell’immobile sequestrato alla camorra da parte dell’associazione che dal 2004 ha in comodato d’uso l’immobile.

Questo vuol dire forse che è ancora nella disponibilità del vecchio gestore? Oppure è in completo stato di abbandono? Lo chiediamo all’amministrazione comunale.

In entrambi i casi sarebbe un pessimo esempio di (mala)gestione sia da parte dell’amministrazione comunale che dell’associazione in questione.

Esplodono così le contraddizioni tra l’enorme richiesta di servizi per persone svantaggiate di cui il territorio necessita e l’inutile spreco di risorse e strutture che questa gestione rappresenta, grazie alle connivenze di una politica sempre più figlia di interessi personali e poco avvezza invece alla difesa degli interessi della collettività.

Di fronte al diabolico perseverare di questa gestione del nulla, a difesa di tutte quelle persone che necessitano di quei servizi, tanto evocati per convenienza e speculazione politica e sistematicamente negati, continuiamo a chiedere a gran voce: l’immediata revoca della concessione d’uso dell’immobile all’associazione “Emmanuel Duemila Onlus”; l’applicazione del regolamento comunale per la concessione in uso dei beni immobili confiscati alla criminalità organizzata; l’avvio di una seria analisi dei bisogni per la realizzazione di un piano sociale di utilizzo dell’immobile, da svilupparsi con le realtà attive sul territorio.

Inoltre per ovviare alla manifesta volontà di non di gestire in proprio dell’immobile, chiediamo l’immediata emissione di un bando pubblico per la gestione dell’immobile e la realizzazione del piano di sociale stilato dal comune nei quali i gestori siano solo gli organismi attuatori e nulla più.

Inoltre pretendiamo che vengano attivati tutti i controlli del caso, come ad esempio un report di tutte le attività svolte nel corso del tempo, il numero di utenti che hanno potuto usufruire della struttura ed etc, affinché non si ripeta un altro caso “Emmanuel Duemila Onlus”.

Ricordiamo che la nostra è una memoria da elefante e che continueremo ad occuparci della villa di Acquatraversa, fino a quando non verrà sanato il torto subito”.