Minturno / Busto del Principe Caracciolo Carafa, confermato il furto dopo 32 anni

Cronaca Minturno

MINTURNO – I Carabinieri di Minturno, al termine di approfondite indagini, hanno confermato il furto di un busto in marmo raffigurante il Principe Antonio Caracciolo Carafa, risalente all’epoca medievale. Questo busto ha una storia travagliata di trafugamenti e recuperi, riflettendo le difficoltà nel proteggere il patrimonio storico e culturale.

La vicenda attuale segue una storia iniziata nel lontano ottobre 1992, quando un’anziana residente di Minturno recuperò il busto all’interno della discarica locale in zona Monticello. All’epoca, ignoti lo avevano trafugato dal Castello ducale di Minturno durante alcuni lavori di ristrutturazione. Da allora, il busto era stato custodito presso l’Archeoclub “Minturnae”, un’associazione locale dedita alla tutela e valorizzazione dei beni culturali.

La tranquillità apparente è stata nuovamente interrotta il 29 marzo di quest’anno, in occasione del trasferimento dei locali dell’Archeoclub. Durante le operazioni di trasloco, infatti, si era notata l’assenza del busto già dal primo accesso ai nuovi locali, avvenuto il 5 aprile. Inizialmente, si era ipotizzato che l’assenza fosse dovuta a un mancato tracciamento degli scatoloni utilizzati per il trasloco, data la mole degli oggetti spostati.

Tuttavia, l’attuale presidente dell’Archeoclub “Minturnae”, sorella della defunta donna che aveva rinvenuto il busto nel 1992, ha segnalato immediatamente l’anomalia, dando il via a specifici accertamenti di polizia da parte dei Carabinieri della Stazione di Minturno. Gli approfondimenti investigativi hanno rivelato che si trattava di un vero e proprio furto, il secondo nella tormentata storia del busto del Principe Antonio Caracciolo Carafa.

Questo episodio sottolinea non solo la vulnerabilità dei beni culturali, ma anche la necessità di sistemi di sicurezza più efficaci per la loro protezione. La comunità locale, profondamente legata al proprio patrimonio, spera in un rapido ritrovamento e nel ritorno del busto al suo legittimo luogo di conservazione.

Le indagini dei Carabinieri proseguono, nella speranza di recuperare il prezioso manufatto e di assicurare alla giustizia i responsabili di questo ennesimo atto criminoso.