Minturno / Chiuse le indagini sull’omicidio del professore Pietro Caprio

Cronaca Minturno

MINTURNO – Si sono concluse le indagini sull’omicidio di Pietro Caprio, il docente di 58 anni che insegnava a Minturno, brutalmente ucciso e bruciato nella zona denominata Pantano, nel Comune casertano di Cellole. La Procura di Santa Maria Capua Vetere, che ha seguito la tragica vicenda, è prossima a rinviare a giudizio Angelo Gentile, un pensionato di 84 anni, attualmente unico indagato per omicidio e distruzione di cadavere.

Il delitto, che ha sconvolto la comunità locale, si è consumato lo scorso 4 novembre. Le accuse contro Angelo Gentile sono gravi, ma l’anziano ha respinto fermamente ogni addebito. Nonostante ciò, le prove raccolte durante questi sei mesi di indagini hanno portato la Procura a considerare Gentile responsabile del macabro crimine.

Pietro Caprio, benvoluto e stimato nel suo ruolo di docente, è stato trovato morto in circostanze che hanno subito fatto pensare a un atto deliberato di violenza e occultamento. Le indagini, condotte con meticolosità dagli inquirenti, hanno seguito diverse piste prima di concentrarsi su Gentile, che ora dovrà affrontare il processo per rispondere delle accuse.

La chiusura delle indagini rappresenta un passo significativo verso la giustizia per Pietro Caprio e i suoi cari. La comunità di Minturno e quella di Cellole, profondamente scosse dall’evento, attendono con ansia che il colpevole venga assicurato alla giustizia, sperando che il processo possa chiarire i motivi di un gesto così efferato.

Il rinvio a giudizio di Angelo Gentile sarà deciso nelle prossime settimane, e il processo che seguirà dovrà fare luce sulle dinamiche e sulle motivazioni che hanno portato alla tragica morte del professore. Intanto, la famiglia di Pietro Caprio e i suoi colleghi continuano a piangerne la perdita, auspicando che la verità emerga completamente nel corso delle udienze.