Minturno / Stalking e violenza sessuale: 16enne svela tutto in un tema dopo la morte di Giulia Cecchettin

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MINTURNO – Un tema di italiano dopo la morte di Giulia Cecchettin per svelare l’inferno che aveva dentro. Emergono nuovi e gravi dettagli dalla vicenda culminata con la notifica di un’ordinanza di applicazione della misura cautelare della permanenza in casa nei confronti di un giovane di 17 anni, di Minturno, accusato di aver sottoposto ad una serie violenze fisiche e psicologiche quella che è stata sino al 10 ottobre 2023 la sua fidanzata, di 16 anni, anche lei di Minturno e frequentante, come il ragazzo, la stessa scuola, un istituto superiore di Formia. Il 17enne la sua verità l’ha raccontata, nel corso dell’interrogatorio di garanzia, al Gip del Tribunale dei Minorenni di Roma, Paola Manfredonia, lo stesso magistrato che, su richiesta della Procura, aveva emesso la misura.

La vicenda è scaturita – come detto – quasi per caso: la 16enne, all’indomani della morte di Giulia Cecchettin, aveva esternato il suo stato d’animo in un compito di italiano specificando in terza persona singolare che l’amore sia tutt’altro rispetto all’essere pedinata, minacciata e costretta a subire atti sessuali contro la sua volontà e immortalati in un video di un telefonino. Insomma la 16enne ha voluto lanciare un allarme che è stato colto dalla sua docente di italiano. L’insegnante ha sottoposto quel compito alla sua dirigente scolastica che lo ha fatto  analizzare da una psicologa della stessa scuola. Le conclusioni sono stati tali da richiedere l’intervento dei genitori della studentessa che, una volta incassata la confessione della loro figlia, si sono rivolti ai Carabinieri.

Assistito dall’avvocato Massimo Signore, il 17enne davanti il Gip Manfredonia ha fornito la sua versione e, negando gran parte degli addebiti, ha escluso la violenza sessuale rimarcando come i due fossero fidanzati in casa da quando, nell’aprile 2022, era iniziata la loro relazione sentimentale. Accusato di stalking, lo studente di Minturno ha spiegato come la sua non fosse altro che gelosia nei confronti di quella che era diventata praticamente la sua fidanzata. Nel provvedimento cautelare invece la Procura dei Minorenni è stata di tutt’altro avviso: il comportamento del 17enne nei confronti della studentessa e dei suoi più stretti familiari è stato di tipo “offensivo, denigratorio e minaccioso” al punto da provocare alla 16enne – aspetto questo emerso da una relazione della stessa dirigente scolastica –  “un perdurante e grave stato di paura al di fuori del contesto scolastico al punto da far alterare alla vittima le proprie abitudini di vita e a farle perdere tutte le amicizie”.

Nel corso dell’interrogatorio di garanzia l’avvocato Signore ha chiesto la revoca della misura cautelare definendola inattuale rispetto al periodo in cui si sarebbero verificati i fatti. Il Gip intanto si è riservato la decisione ma ha escluso a favore del 17enne l’aggravante della violenza sessuale. Anche relativamente alle minacce e all’aggressioni subite dalla 16enne di Minturno, al Gip Manfredonia sono stati prodotti i risultati di alcune indagini difensive prodotte in tempo da record dall’avvocato Signore. Non solo video e foto ma anche dichiarazioni testimoniali di giovani amici comuni della coppia di studenti relativamente ai lividi e alle contusioni evidenziate dalla 16enne in diversi parti del corpo. Per la difesa del 17enne non erano la conseguenza delle sue aggressioni ma degli allenamenti e della pratica sportiva di kick boxing della sua vittima…