Formia / Presunta incompatibilità della consigliera comunale Tania Forte: cosa succederà?

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FORMIA – Non sarà facile la decisione che dovrà assumere nelle prossime settimane la segretaria generale del comune di Formia Marina Saccoccia che, in qualità di responsabile dell’anticorruzione dell’ente, sarà chiamata a pronunciarsi secondo i dettami dell’Autorità nazionale anticorruzione ed il contenuto dell’articolo 12 del decreto legislativo 39/2013 (“Incompatibilità tra incarichi dirigenziali interni e esterni e cariche di componenti degli organi di indirizzo nelle amministrazioni statali, regionali e locali”), sulla presunta incompatibilità della consigliera comunale di Forza Italia e presidente della commissione urbanistica Tania Forte rispetto all’attività di dirigente che svolge da qualche mese in seno al Consorzio industriale regionale del Lazio dopo un’analoga esperienza dirigenziale presso il disciolto Consorzio industriale Latina-Roma.

Sulla scrivania della dottoressa Saccoccia oggi arriverà la mirata richiesta di verifica sulla presunta incompatibilità dell’architetto Forte che, sottoscritta dall’ex sindaco Paola Villa (“Un’altra Città-Movimento Cinque Stelle), dal capogruppo di Guardare Oltre Imma Arnone e dai consiglieri del Pd Alessandro Carta e Luca Magliozzi, ha sancito lo “strappo” politico con il gruppo della Lega (Antonio Di Rocco, Amato La Rocca e Nicola Riccardelli) che, nonostante avesse avuto quattro giorni di tempo per valutare la richiesta di verifica inviata alla dottoressa Saccoccia sulla delicata posizione della consigliera Forte, ha declinato l’invito facendo, seppur indirettamente, un favore politico alla maggioranza consiliare Forza Italia-Fratelli d’Italia che sostiene il sindaco di Formia Gianluca Taddeo.

Le minoranze firmatarie della richiesta di verifica al momento non hanno esternato l’orientamento di sottoporre il caso alla commissione consiliare Trasparenza di cui è presidente il dottor La Mura, uno dei tre consiglieri della Legha che non ha voluto condividere la forte iniziativa politica del resto delle minoranze. Con questo rifiuto, che potrebbe essere stato dato per non subire il veto dell’alleato regionale Forza Italia alla vigilia del conferimento di alcuni incarichi da parte del governatore Francesco Rocca, la Lega potrebbe isolarsi ulteriormente tra i banchi delle opposizioni, una situazione anomala iniziata subito dopo il voto regionale di 11 mesi fa.

I firmatari dell’esposto sul conto di Tania Forte hanno un obiettivo: far decidere solo e soltanto la segretaria Saccoccia che, peraltro, è l’unica deputata a farlo (e non il consiglio comunale) secondo un parere dell’Anac secondo il quale “nel caso in cui si debba procedere, ai sensi dell’articolo15 del decreto legislativo numero 39/2013, alla contestazione di una ipotesi di incompatibilità o inconferibilità prevista dal citato decreto legislativo, il procedimento deve essere avviato dal responsabile della prevenzione della corruzione dell’ente (la segretaria Saccoccia, appunto) presso il quale è stato conferito l’incarico o è rivestita la carica che ha dato luogo all’incompatibilità”. I consiglieri Villa, Arnone, Carta e Magliozzi, pur non scrivendolo, hanno lanciato un imput nella lettera inviata alla segretaria Saccoccia e, per conoscenza, al Prefetto di Latina Falco: il Consiglio comunale non ha nessuna competenza in materia.

Un eventuale parere va chiesto dal Responsabile anticorruzione del comune, la dottoressa Saccoccia all’Anac e non ad organi esterni per non incorrere in un eventuale danno erariale qualora venissero richiesti pareri pro veritate. L’obiettivo politico delle opposizioni è chiaro: deve essere la maggioranza ad uscire da questo imbuto se è vero che nei giorni scorsi la presidente della commissione urbanistica Forte, durante una riunione di Giunta, ha chiesto di parlare con la segretaria comunale subito dopo la circolazione di una lettera anonima che già a metà dicembre denunciava chiaramente la sua incompatibilità di consigliera comunale rispetto all’importante incarico dirigenziale in seno al Consorzio industriale del Lazio che, diventato un ente pubblico economico (ex articolo 36 della legge numero 317/1991, vede una partecipazione del comune di.. Formia nella misura del 2,46% delle quote sociali .

Intanto la mancata adesione del gruppo consiliare della Lega a questa semplice richiesta di verifica delle minoranze ha provocato un dibattito in seno al Carroccio, il cui imbarazzante silenzio (non ci sono state dichiarazioni ufficiali dei suoi tre consiglieri comunali) è stato interrotto dal coordinatore comunale Vittorio Pecorino che, ribadendo la sua volontà a “fare politica per il territorio…”, ha ammesso con l’onestà intellettuale che gli va riconosciuta che “il problema vero è quello di un gruppo da ricostruire. Personalmente mi mancano gli incontri in sezione…in cui parlare, programmare, attuare e fare”.

La Lega a Formia è la forzatissima metamorfesi politica rappresentata per tanti dall’attività politica compiuta dal compianto Senatore e sindaco Michele Forte attraverso le esperienze partitiche ed umane dell’ex Ccd e Udc . La prematura scomparsa del parlamentate centrista non è stata accompagnata dallo stesso ed incisivo ruolo politico svolto da Forte nel panorama politico cittadino. C’era da aspettarselo e la Lega ha dovuto cambiare ruolo e pelle in pochi anni con i prevedibili contraccolpi elettorali. Da attore si è trasformato in spettatore e lo score elettorale registrato negli ultimi appuntamenti – dalle amministrative del 2021 alle regionali del 2023 passando per le politiche di settembre 2022 – ha risentito di un appannamento graduale che anziché essere analizzato a dovere (come ha giustamente rilevato il coordinatore Pecorino) è stato anestesizzato per una palese incapacità politica dei suoi nuovi quadri dirigenti.

La Lega formiana, quella vicina alll’ex segretario regionale e sottosegretario di Stato Claudio Durigon ha subito un’involuzione davvero impressionante in poco più di due anni: dall’essere stata sul punto (con il dottor Amato La Mura) di conquistare alle amministrative del 2021 il primo comune della provincia di Latina è stata addirittura esclusa dalla nascita del nuovo coordinamento provinciale in occasione dell’elezione del minturnese Massimo Moni e dalle prime nomine negli enti di derivazione regionale. Un esempio su tutti? Il commissario straordinario dell’ente Parco Riviera d’Ulisse è diventato l’avvocato formiano Massimo Giovanchelli, sostenuto dall’ex consigliere regionalista leghista Angelo Tripodi, da qualche giorno componente del gruppone di Forza Italia nell’assemblea della Pisana….Capita. 

Il gruppo leghista al Comune di Formia ora deve decidere in prospettiva elettorale futura. Rischia un pesantissimo isolamento politico nel momento in cui il centro destra numericamente appare granitico a sostegno della sindacatura di Gianluca Taddeo e, nelle minoranze, è stato avviato un confronto tra il Pd e l’ex sindaco Paola Villa. Può bastare questo dialogo per indispettire lo statico gruppo consiliare della Lega? Il quale, tra le potenziali recriminazioni del compianto Senatore Michele Forte, nella vicenda della presunta incompatibilità dell’architetto Tania Forte, ha peccato anche di memoria storica.

Basta andare a 21anni, al 2003. Il medico ospedaliero Antonio “Nino” Miele, di area centrista, alla guida di un centro destra unito con il mastice, dopo due anni soltanto, dovette dimettersi a causa di una fronda partita da alcuni consiglieri di Forza Italia che, ironia della sorte, si trovano ad orbitare attorno all’amministrazione di Gianluca Taddeo. Dopo quel gesto, inevitabile, di Miele, il Senatore Forte rese pan per focaccia all’odiato alleato azzurro. Guadagnarono il ballottaggio alle elezioni amministrative dell’8 e 9 giugno l’ex sindaco Sandro Bartolomeo ed il candidato di Forza Italia, il futuro consigliere regionale Pino Simeone. Il candidato sindaco dell’Udc dirottò i 5530 voti per Bartolomeo che divenne per la terza volta sindaco di Formia. Successivamente il centro destra raggiunse alle amministrative del 2008 un forzato armistizio e Michele Forte ridivenne, a sua volta, Primo Cittadino soltanto per una manciata di voti di differenza contro Bartolomeo. Che a Formia il centro destra non esista e- qualcuno a ragione sostiene come non sia mai nato – lo sa da sempre la Lega ma galleggiare è meglio che agire.