Frosinone / Omicidio Serena Mollicone: nuova udienza del processo d’Appello, attesi i Ris

Cronaca Frosinone

FROSINONE  – Ancora riflettori puntati giovedì su alcuni dei 44 testi e consulenti indicati dalla Procura generale nella terza udienza del processo d’appello per la morte e l’occultamento del cadavere di Serena Mollicone. Se nel dibattimento del 21 novembre i periti del Pg Piantoni avevano rimarcato come l’arma del delitto sia stata la porta del bagno dell’alloggio sfitto della caserma dei Carabinieri di Arce e la stessa studentessa poteva essere salvata se soccorsa in tempo, davanti i giudici della prima sezione della Corte d’Assise d’appello saranno protagonisti tre militari del Ris che sostennero l’impianto accusatorio in primo grado del sostituto procuratore Maria Beatrice Siravo.

Rosario Casamassima, Ferdinando Scatamacchia e Vittorio Della Guardia riproporranno le loro valutazioni chimico-merceologiche secondo le quali le micro tracce di legno e di ruggine rinvenute sui nastri adesivi che avvolsero il naso, la bocca ed il collo di Serena erano compatibili con la porta contro la quale sarebbe stata sbattuta la 18enne e con la caldaia sotto il quale fu sistemato il suo cadavere per l’intero pomeriggio di venerdì 1 giugno 2001.

In effetti a questa conclusione era arrivata anche la dottoressa Elena Pilli – anche lei è attesa nell’udienza di giovedì – relativamente al Dna dei microframmenti lignei rinvenuti sui nastri adesivi che immobilizzarono il corpo senza vita di Serena. Il quinto consulente chiamato a deporre davanti i giudici d’appello è il dottor Cesare Rapone . Definì “misto” il profilo genetico dell’impronta dattiloscopica F 18 rinvenuta sul nastro adesivo che avvolse le gambe della vittima. Vi aveva rilevato una frazione di Dna maschile che sarebbe stata contaminata da un Dna di tipo esogeno.

Con la sentenza di assoluzione del 15 luglio 2022 per la Corte d’assise di Cassino quel profilo genetico non è di nessuno dei cinque imputati – Franco, Marco e Annamaria Mottola, Vincenzo Quatrale e Francesco Suprano – ma “di un soggetto non identificato che avrebbe lasciato la traccia sul nastro al momento dell’omicidio”.