Formia / Inchiesta “Scarabeo”, assolto Clemente Carta accusato di tentata corruzione

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FORMIA – Il fatto non sussiste. Con questa formula il Gup del Tribunale di Latina Mario La Rossa ha assolto l’ex segretario provinciale ed ex parlamentare della Democrazia Cristiana Clemente Carta per tentata corruzione. La sentenza è scaturita al termine del rito abbreviato che l’uomo politico formiano aveva chiesto nell’ambito di un filone scaturito dall’inchiesta denominata “Scarabeo”.

Era culminata nell’ottobre 2020 con tredici arresti, sei in carcere e sette ai domiciliari, nei confronti di altrettante persone ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione a delinquere finalizzata alla truffa aggravata, falsità materiale commessa da pubblico ufficiale, falsa attestazione della presenza in servizio di un impiegato pubblico, autoriciclaggio, contraffazione di pubblici sigilli, sostituzione di persona, esercizio abusivo dell’attività finanziaria, rivelazione di segreti d’ufficio e abuso d’ufficio, favoreggiamento e corruzione.

Il Procuratore aggiunto Carlo Lasperanza aveva chiesto per l’ex parlamentare Dc (difeso dall’avvocato Giulio Mastrobattista) una condanna a 16 mesi di reclusione ed il capo d’imputazione formulato lo vedeva co-imputato insieme ad altre due persone. Nello specifico Carta si sarebbe interessato del trasferimento della sorella di una cancelliera del Tribunale di Latina dal pronto soccorso in un altro reparto del Policlinico Umberto I° di Roma. Con uno specifico corrispettivo: la cancelliera avrebbe rivelato notizie (che dovevano invece rimanere coperte da segreto) ad un altro dipendente della Procura, imputato anche nel processo principale attualmente in corso davanti al Tribunale.

Le informazioni riguardavano alcuni presunti accertamenti in corso nell’ufficio giudiziario da parte dei carabinieri. Lo stesso dipendente della Procura avrebbe rilasciato certificati di carichi pendenti falsificati per consentire ad alcune persone di ottenere prestiti da società finanziarie e ancora avrebbe violato il segreto d’ufficio rivelando l’imminente esecuzione di uno sgombero in una palazzina di via Bruxelles.