ITRI – “Giuro di essere fedele alla Repubblica italiana, di osservare lealmente le Leggi dello Stato e di adempiere con coscienza i doveri inerenti al mio ufficio”. Sono le parole pronunciate – lo scorso 15 novembre – durante il giuramento come Magistrati della Repubblica Italiana, da sei donne, tra le quali la dott.ssa orginaria di Itri Elena Simeone.
Con grande determinazione e impegno, l’avvocata Simeone ha intrapreso l’attività forense nel 2007, subito dopo la laurea presso l’Università “Federico II” di Napoli, discutendo la tesi brillantemente tanto da conquistare non solo il massimo dei voi – centodieci cum laude – ma anche il “bacio accademico”. Già difensore civico del Comune di Itri fino al 2011, la professionista 45enne è stata anche uno dei sub-commissari dell’Ordine degli Avvocati di Latina nel 2020, accanto al commissario ìn carica l’avvocato Giacomo Mignano.
La sua è una vita votata alla carriera, una consapevolezza questa sulla base della quale ha maturato tutte le scelte che riguardano la sua vita professionale e privata. Una carriera dedicata in principal modo al diritto di famiglia e, per estensione, alla sfera del diritto civile; con lo svolgimento anche – dal 2011 in poi – del ruolo di mediatore professionista.
Nel 2018, poi, è arrivato il bando di concorso in magistratura. Era ora che un desiderio coltivato da tempo prendesse forma: la valutazione dei titoli e poi il tirocino, lo scorso anno, a termine del quale il decreto ministeriale del 24 ottobre scorso ha ufficializzato per lei la nomina a Giudice Onorario di Pace presso la sede di Roma, e il 15 novembre, previo solenne giuramento di fedeltà alla Repubblica Italiana, è stata immessa in possesso ed assegnata presso il Tribunale di Roma – IV sezione “Lavoro e previdenza sociale”.
“Sono un bilancia ascendente bilancia” – scherza la dott.ssa Simeone, commentando con soddisfazione il risultato professionale ottenuto e come esso sia in parte legato al senso di giustizia e di equilibrio legato alla sua indole personale che si traduce in atteggiamento professionale. In effetti non si definirebbe “causidica”, piuttosto “equilibrata”. Tant’è che, nel tempo, è intervenuta anche la professionalizzazione come “mediatrice”.
Poi il nuovo slancio professionale. “Volevo raggiungere questo nuovo obiettivo professionale” – ci confida l’avvocato Simeone e aggiunge: “il ruolo del magistrato è un orizzonte professionale al quale ho sempre guardato con passione”.
Ed ora quell’orizzonte è diventato una realtà. Dopo il “bello ed emozionante momento del giuramento” – così come ella stessa lo ha definito – probabilmente già dalla settimana prossima andrà a prendere il suo posto a Roma per occuparsi di sentenziare su cause incardinate nel settore lavoro e previdenza.
“Credo che questa sia una tappa apicale per la mia professionalità” – conclude la dott.ssa Simeone che alla domanda rispetto all’eventualità di nuove ambizioni, pur non mettendo limiti, si dice intenzionata a voler “svolgere al massimo” questo nuovo incarico.
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