Formia / I proprietario del “Formia Calcio” vogliono cedere la proprietà: “situazione insostenibile”

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FORMIA – Il sindaco di Formia Gianluca Taddeo ne ha quotidianamente a iosa da affrontare e tentare di risolvere e da lunedì ne ha uno in più: il futuro del calcio biancoazzurro. La sconfitta del “Città di Formia calcio” – così si chiama ora il sodalizio tirrenico che tra meno di due anni dovrebbe festeggiare (seppur non diverse denominazioni) i suoi primi 120 anni vita e di attività – nel derby del Riciniello contro il Gaeta ha fatto decisamente male per tanto il risultato finale di 2 a 1 scaturito al termine della nona giornata del campionato d’Eccellenza quanto che la valanga di critiche che continua la nuova società subentrata in estate all’imprenditore Sandro Anelli.

Domenica nell’assoluto Riciniello a spuntarla sono stati i padroni di casa che, nonostante lo svantaggio iniziale realizzato dal formiano da Marino al 25’ del primo tempo, sono stati pazienti a riequilibrare le sorti del matchprima con De Costanzo al 13’ del secondo e poi ad aggiudicarsi il derby del Golfo con Natiello su rigore quando mancavano dieci minuti alla conclusione. Da questo momento – e non solo – i presidenti sono stati travolti da un’infinità di critiche che li ha portati a minacciare di abbandonare la navicella nella tempesta della zona retrocessione della classifica del massimo campionato dilettantistico laziale.

Ora i patron tirrenici Mario Carrano e Giovanni Amato comunicano la volontà di lasciare la guida del Città di Formia Calcio. L’hanno fatto con un breve ma circostanziato post sulla pagina facebook della società motivando quella che appare essere una scelta qualora venisse concretizzata: “Quanto accaduto domenica al Riciniello dimostra che la situazione è diventata insostenibile, il presidente Carrano e la sua famiglia scortati dalle forze dell’ordine al termine della partita sono quanto di più distante dall’amore per il calcio e dalla passione che lo sport dovrebbe generare. Siamo sempre stati aperti alle critiche, lo abbiamo detto e ribadito, ma quando è troppo è troppo. Non abbiamo mai chiesto compassione, ammettendo gli errori e provato, con i fatti, che si stava lavorando per risollevare la situazione. Non esistono le condizioni per andare avanti, nonostante gli innumerevoli sacrifici ci siamo resi conto che non c’è più la cornice adatta per la costruzione del nostro progetto calcistico”.

Da qui la decisione di lanciare il pallone nella metà del campo in cui operano ilo comune di Formia ed il sindaco Taddeo: “Nei prossimi giorni chiederemo un incontro – hanno preannunciato Carrano e Amato – con il sindaco per consegnare all’Ente il titolo del Città di Formia Calcio. Da questo momento in poi chi vuole può farsi avanti, siamo a disposizione di chiunque abbia un interesse concreto a rilevare la società”.

La risposta già si conosce: nessuno.