Gaeta / Calcio ed estorsioni, assolti i dirigenti e l’ex allenatore della Polisportiva Gaeta

Cronaca Gaeta

GAETA – Furono accusati di aver chiesto somme di danaro agli allora calciatori della Polisportiva Gaeta per concedere loro la possibilità di lasciare la società biancorossa e di tesserarsi altrove. Per questa accusa i Carabinieri della Compagnia della Compagnia il 20 settembre 2017, interrompendo una seduta di allenamento in corso di svolgimento presso lo stadio Antonio Riciniello, arrestarono l’allora allenatore della Polisportiva Felice Melchionna e la vice presidente Vincenza Belalba con le accuse di “estorsione” e, per quanto riguarda la terza indagata, anche di “calunnia“.

A distanza di sei anni l’ex allenatore calabrese del Gaeta e l’allora vice presidente Belalba, insieme all’ex presidente della Polisportiva Mario Belalba, sono stati assolti perchè il fatto non sussiste. A sentenziarlo è stato martedì il Gip del Tribunale di Cassino Domenico Di Croce che, al termine del rito abbreviato, ha condiviso le conclusioni difensive cui sono giunti i legali dei tre, gli avvocati Vincenzo e Matteo Macari e Pasquale Cardillo Cupo. Il sostituto procuratore Marina Marra nella sua durissima requisitoria aveva chiesto tre anni di reclusione per Melchionna, quattro per l’ex presidente Belalba e quattro anni e mezzo di reclusione per la figlia Vincenza, la sola -come detto – dei tre imputati che rispondeva anche di calunnia.

I rilievi mossi all’epoca dalla Procura di Cassino scaturirono dalle indagini dei Carabinieri di Formia secondo le quali l’allenatore ed il vice presidente della Polisportiva Gaeta in carica nel 2017 avrebbero ricattato sei tesserati costringendoli a pagare ingenti somme di denaro, tra i 2.000 i 3.000 euro ciascuno, per ottenere appunto lo “svincolo”.

Melchionna e Belalba junior nell’immediatezza dei fatti furono posti ai domiciliari ma la misura cauterale emessa dal Gip dl Tribunale di Cassino non durò a lungo. Su richiesta delle stesse difese venne revocata dallo stesso dottor Massimo La Mastro a cui segui l’opposizione al Riesame dallo stesso Pm, il sostituto procuratore Roberto Bulgarini Nomi, che aveva chiesto le misure restrittive. Alla fine gli stessi giudici del tribunale della Libertà negarono i provvedimenti restrittivi. Dopo sei anni i due ex dirigenti e l’ex allenatore della Polisportiva sono stati assolti …nonostante la dura requisitoria della Procura di piazza Labriola.