Gaeta / Commissioni consiliari comunali, si ritorna sulla questione e si apre all’ipotesi di istituirle

Attualità Gaeta

GAETA – E se il comune di Gaeta ripristinasse le commissioni consiliari che il sindaco Cristian Leccese non ha voluto istituire 15 mesi fa in occasione dell’inizio del suo mandato consiliare? L’interrogativo è tornata d’attualità in questi giorni e a rilanciarlo è stato, suo malgrado il presidente del consiglio comunale di Gaeta Davide Speringo. L’occasione è stata il futuro della commissione Trasparenza e controllo che il neo consigliere comunale di “Insieme per Silvio D’Amante sindaco”Franco De Angelis ha chiesto di convocare dopo le dimissioni del suo presidente, il dimissionario consigliere comunale Silvio D’Amante per l’appunto.

Per regolamento è compito del presidente d’aula Speringo convocare questa commissione speciale, la cui presidenza – come detto – spetta ad un rappresentante della minoranze. La richiesta del consigliere De Angelis di sciogliere questo nodo è stata accompagnata con tono garbato da un solo verbo: attendere, aspettare, pazientare. Con un termine temporale che è dietro l’angolo: il futuro della presidenza della commissione “Controllo e garanzia” del comune di Gaeta sarà deciso nel prossimo consiglio comunale quando approderà in aula la surroga (con la prima dei non eletti della lista “Mitrano nel cuore” Katia Pellegrino) della dimissionaria consigliera comunale, la mitraniana Gianna Conte, prossima ad entrare in Giunta al posto della partente Lucia Maltempo. Questo adempimento non sarà soltanto procedurale ma forse anche politico.

Cresce nella maggioranza Leccese una fronda di consiglieri (dall’ex sindaco Massimo Magliozzi all’ex presidente del consiglio comunale Pina Rosato, dal consigliere Luca Gallinaro al capogruppo di Gaeta Tricolore Marco Di Vasta passando per Luigi Marzullo) che da tempo, da mesi ormai, sta puntando i piedi per la ricomposizione delle quattro commissioni consiliari.

Il sindaco Cristian Leccese non le volle istituire – a suo bastava la conferenza dei capigruppo per affrontare ed esprimere i pareri sulle proposte di delibera prossime all’approvazione del consiglio comunale – dopo la proposta dell’ex sindaco D’Amante che, avallata da pareri della Prefettura e del Ministero degli Interni, chiedeva la rappresentanza nelle commissioni di un rappresentante di ciascuna forza politica e lista civica presente nel rinnovato consiglio comunale di Gaeta. E il calcolo è fatto. Se la maggioranza consiliare è formata da otto liste e le minoranze di centro sinistra da tre formazioni, ogni seduta di commissione si sarebbe trasformata in un mini (ed inutile) consiglio comunale. La maggioranza Leccese bocciò la costituzione delle commissioni perché la cosa in termini di indennità economiche sarebbe costato tanto ed il comune di Gaeta non poteva permettersi questo aggravio di spese.

Il presidente d’aula nel corso di questi primi 16 mesi di mandato si è reso conto che i consigli comunali di Gaeta (forse volutamente secondo i desiderata di qualcuno) stavano diventando semplici occasioni per ratificare decisioni e scelte avallate dai vertici dell’amministrazione comunale in stretta collaborazione con alcuni dei fidati dirigenti. Insomma anche sugli argomenti più politici – sinora non ce ne sono stati purtroppo – la maggioranza doveva prendere atto di scelte altrui non avendo avuto la possibilità in soli cinque giorni (dalla convocazione allo svolgimento delle sedute consiliari) di approfondire e, peggio ancora, condividere quella scelta amministrativa o delibera consiliare.

Nel consiglio comunale di Gaeta non siede più l’ex sindaco D’Amante e le minoranze di centro sinistra (i consiglieri Emiliano Scinicariello, Sabina Mitrano e Franco De Angelis) sarebbero disposte – secondo quanto è trapelato negli ultimi giorni – ad abbandonare la linea ortodossa dell’ex sindaco D’Amante per avviare una trattativa con la maggioranza circa la composizione delle quattro commissioni consiliari. Lo schieramento che appoggia il sindaco Leccese fa affidamento su numeri “monstre” e chiede che in ciascuna commissione venga rappresentata da “almeno” quattro loro rappresentanti. La minoranza farebbe faville se il rapporto fosse quello della penultima consiliatura, di 4 a 3, ma si accontenterebbe anche di avere due esponenti in ciascun organismo di derivazione consiliare contro i quattro della maggioranza Forza Italia- parte del Pd e Fdi.

Il presidente del consiglio comunale Speringo ha fatto sapere che darà una risposta alle opposizioni dopo un confronto “avviato” all’interno della maggioranza che sulla ricomposizione delle commissioni deve dimostrare – almeno quella parte non vicina politicamente all’ex sindaco e ora consigliere regionale di Forza Italia Cosimino Mitrano – di avere o meno un grado di autonomia e una diversità di vedute.

Le stesse minoraze hanno avviato una riflessione interna sul nome del prossimo presidente della commissione Trasparenza, una figura che, a differenza degli altri consiglieri comunali in carica, ha un potere di non secondaria importanza: di avere tutte le carte amministrative prodotte senza incorrere nella forca caudina dell’accesso agli atti. Se il consigliere De Angelis è pronto a surrogare il dimissionario ex sindaco D’Amante, la presidenza potrebbe contendersela con il capogruppo del Pd Emiliano Scinicariello. Ma queste previsioni numeriche potrebbero saltare se….se la maggioranza decidesse di ricomporre le quattro commissioni consiliari permanenti. A quel punto anche la composizione della commissione Trasparenza tornerebbe in discussione.