GAETA – Se è vero che piove sempre sul bagnato, la dirigente del settore “Riqualificazione urbana” del comune di Gaeta, Stefania Della Notte, continua ad essere sul banco degli imputati dopo la sentenza del Gup del Tribunale di Roma che, accogliendo una specifica richiesta della Procura capitolina, ha rinviato a giudizio la 55enne dirigente formiana del comune con l’accusa di aver falsificato la particellazione di alcune superfici dell’ex vetreria Avir. Ora a chiedere la testa dell’architetto Della Notte sono i consiglieri d’opposizione Emiliano Scinicariello (Pd), Sabina Mitrano(Gaeta Comunità di Valore) ed il neo consigliere Franco De Angelis (Insieme Con Silvio D’Amante).
Sono arrivati a sollecitare lo spostamento dell’architetto Della Notte soprattutto perché – secondo la versione accusatoria della Procura di Roma che ha chiesto ed ottenuto lo svolgimento del processo nel giugno 2024 – il falso ideologico sarebbe stato consumato dalla dirigente rispondendo ad una richiesta di chiarimenti contenuta in un’ordinanza del Consiglio di Stato nel 2018 in merito ad un ricorso presentato da cinque proprietari di alcuni superfici dell’Avir contro una sentenza del Tar sul procedimento avviato dal comune di Gaeta di confisca dell’area.
I consiglieri Scinicariello, Mitrano e De Angelis nella lettera alla segretaria comunale Patrizia Cinquanta sottolineano come la vicenda giudiziaria debba rimanere sullo sfondo e non abbiamo alcuna intenzione di entrarvi nel merito. Ci auguriamo semplicemente il meglio per la Città di Gaeta. Ovviamente – precisano subito – non possiamo restare indifferenti rispetto al condizionamento, inevitabile, che questa vicenda – anche quest’altra vicenda – può riverberare sulla serenità di cui gli uffici comunali necessitano per svolgere la propria attività”. Da qui la richiesta all’avvocato Cinquanta di “adottare con immediatezza il provvedimento di rimozione della Dirigente del Dipartimento Riqualificazione Urbana e Suap dell’architetto Stefania Della Notte dal suo ufficio, affidando alla stessa altro incarico all’interno dell’Ente.
Però, contestualmente, abbiamo anche chiesto al Segretario Generale di verificare – cosa che faremo anche noi – se vi siano i presupposti per la sospensione dal servizio della stessa Dirigente, come sembra indicare diffusa giurisprudenza in merito, e nel caso adottare provvedimenti conseguenziali”.
Il rinvio a giudizio disposto dal Gup Calegari del Tribunale di Roma è stato già commentato in maniera velenosa dall’ex sindaco di Gaeta Antonio Raimondi . Ora il mondo politico cittadino si sta interrogando su una circostanza: rispondendo all’ordinanza del 28 settembre 2018 del Consiglio di Stato, l’architetto Della Notte, appena arrivata al comune di Gaeta da quello di Formia da poco tempo, presentò quella relazione particellare frutto di un suo affrettato lavoro di ricerca o la stessa era stata iniziata (in maniera illegittima, secondo quando ha sentenziato il Gup Calegari) dal dirigente , l’architetto Massimo Monacelli, di cui prese il posto? A questo interrogativo ha già risposto l’architetto Della Notte con una deposizione fiume nella penultima seduta, lo scorso giugno, dell’udienza preliminare e non è escluso che Massimo Monacelli possa campeggiare ora nella lista testi sia del legale difensore dell’architetto Della Notte (l’avvocato Andrea Di Croce) che del Pm Verdi della Procura di piazzale Clodio.
Ai consiglieri Scinicariello, Mitrano e De Angelis interessa far rivelare ben altro; non è la prima volta che l’architetto Della Notte finisce al centro di delicate inchieste giudiziarie riguardanti la discussa pianificazione urbanistica del comune di Gaeta, in primis la vendita del piazzale dell’ex stazione ferroviaria da parte del Consorzio Industriale del sud pontino a insaputa dell’ex Giunta di Cosimino Mitrano. Della Notte tra poco più di un mese dovrà difendersi dall’accusa di lottizzazione abusiva davanti il Gup del Tribunale di Cassino Alessandra Casinelli e questa inchiesta è menzionata dai tre rappresentanti delle minoranze di centro sinistra.
“Non possiamo non rilevare che la dirigente Della Notte è coinvolta – nell’esercizio delle sue funzioni – in altre vicende delicate che vedono a sua volta coinvolto il Comune di Gaeta. Tra queste, ricordiamo, a titolo di esempio, la vicenda “ex stazione” ed i relativi avvisi di garanzia. Non dimentichiamo, infine, che ci sono molte altre pratiche del settore urbanistico del nostro Comune, diretto dall’architetto Della Notte, che sono ferme al palo e che stanno procurando non pochi disagi ai cittadini di Gaeta. Qualche esempio? La trasformazione dell’ex scuola americana in località Calegna, l’adozione dio una variante per una costruenda residenza per anziani nei paraggi ed il recupero di piazza Risorgimento… Può bastare?” – è l’interrogativo finale dei consiglieri Scinicariello, Mitrano e De Angelis.