Gaeta / Rinvio a giudizio per la dirigente Della Notte, nuove accuse dell’ex-sindaco Raimondi [VIDEO]

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GAETA – Le sue parole come sempre sono taglienti. Afferma di essere stato vittima di un “omicidio politico”, il mandante – a suo dire – sarebbe stato il suo successore e l’attuale consigliere regionale di Forza Italia Cosimino Mitrano e il movente era un soltanto: impedirgli di confermarsi sindaco di Gaeta alle amministrative della primavera 2012. Dal lontano Kenya l’ex sindaco di Gaeta Antonio Raimondi, facendo fatica ad evitare di cadere nella trappola della dietrologia, ha deciso di commentare il rinvio a giudizio sentenziato il 28 settembre scorso (“per un beffardo scherzo del destino è avvenuto nello stesso giorno in cui cinque anni fa il Consiglio di Stato chiedeva spiegazioni al comune di Gaeta sulla reale situazione urbanistica e particellare dell’ex vetreria Avir”) nei confronti dell’attuale dirigente del settore “Riqualificazione urbana” del comune di Gaeta Stefania Della Notte.

I rapporti tra i due non sono stati mai (neanche sul piano epidermico) idilliaci. Falso ideologico commesso da un pubblico ufficiale: è stata questa la pesante ipotesi accusatoria con cui il Gup del Tribunale di Roma Simona Calegari ha deciso di rinviare a giudizio l’architetto Della Notte, processo che il 5 giugno 2024 inizierà davanti il Tribunale di Roma con una pesante ipotesi accusatoria. L’ex sindaco Raimondi nell’intervista video afferma come sia stata “inevitabile” la decisione del Gup Calegari che, accogliendo favorevolmente una specifica richiesta del sostituto procuratore Antonio Verdi, acusa la dirigente del comune di Gaeta di aver frazionato illegittimamente alcune particelle dell’ex vetreria Avir di Gaeta. E Raimondi censura nuovamente l’operato della neo dirigente del comune di Gaeta che, appena arrivata in piazza XIX Maggio da Formia, si inserì nell’ambito del procedimento amministrativo avviato proprio dall’ex sindaco Antonio Raimondi di confisca al patrimonio del comune di Gaeta dell’ex vetreria dopo il suo sequestro nel 2011 della Procura di Latina con l’accusa di lottizzazione abusiva.

La decisione del comune fu impugnata però dai cinque proprietari al Tar prima e al Consiglio di Stato che con un’ordinanza chiese il 28 settembre 2018 alla dirigente di spiegare qual’era lo stato dell’arte sul piano urbanistico e particellare . Secondo l’accusa la Della Notte avrebbe attestato falsamente come il frazionamento di una particella fosse stato depositato all’ufficio tecnico del comune di Gaeta il 2 febbraio 2011 mentre in realtà tale atto era stato depositato sei anni prima, il 6 maggio 2005. E secondo la procura l’architetto Della Notte con quella falsa comunicazione al Consiglio di Stato avrebbe provocato un danno diretto ad uno dei proprietari dell’ex vetreria Avir che in poche ore fu spogliato della sua proprietà.

Ma Raimondi nell’intervista video è andato oltre: sostiene chiaramente come la relazione tecnica dell’architetto Della Notte, inviata poi a Palazzo Spada dall’avvocatura del comune di Gaeta, abbia contribuito ad ingannare i giudici di secondo grado della magistratura amministrativa che, ribaltando le cinque sentenze negative del Tar a favore del comune di Gaeta, accelerarono l’iter della confisca dell’ex vetreria di Serapo. Gli effetti sarebbero stati elettoralmente positivi per il centro destra (con l’innesto di una parte del Pd) gaetano ed in quest’ottica Raimondi dice dell’altro. Se a suo dire il sequestro dell’ex Vetreria commissionato dalla Procura nel lontano 2011 fu il primo mattone demolito per impedirgli nella primavera successiva di rivincere le elezioni amministrative (“è facilissimo trovare il mandante di quell’omicidio politico che poi ne ha tratto tutti i benefici del caso”), l’ex sindaco Raimondi lancia dal cuore dell’Africa un monito al primo cittadino in carica.

Sta spendendo fondi pubblici per la riqualificazione di un bene, l’ex vetreria Avir, che, a distanza di anni, non ha una proprietà certa – conclude Raimondi – Io se fossi nel sindaco Leccese manifesterei qualche preoccupazione in più su quello sta avvenendo. Il rinvio a giudizio dell’architetto è la conferma di come il Comune di Gaeta soltanto cinque anni fa scrivendo il falso abbia indotto in errore un organo della magistratura amministrativa a decidere una cosa piuttosto che un’altra. Si stanno realizzando interventi di dubbia legittimità sul piano autorizzativo ma immagino cosa potrebbe accadere quando il 25 novembre i cinque ex proprietari dell’Avir dovessero essere assolti, come io prevedo, dal Tribunale di Latina dall’accusa, frettolosa, di lottizzazione abusiva. Secondo il mio giudizio gli imputati hanno fatto benissimo ad evitare di chiedere la prescrizione e di attendere una sentenza…”.

Raimondi rigetta al mittente ,concludendo, di essere stato uno sponsor privilegiato dei privati contro l’interesse pubblico dell’Avir: “Un’altra grande bugia di chi mi ha voluto fermare a tutti i costi. Gli ricordo che dopo il sequestro del Nipaf dei Carabinieri il procedimento di confisca dell’area fu avviato dalla mia dirigente all’urbanistica Antonella Avitabile. Io dovevo effettuare una campagna elettorale che sapevo essere durissima ma non sono pentito di quello che ho fatto. Non sono rammaricato di aver adottato atti amministrativi alla luce del sole. Altri hanno adottato altre scorciatoie ma – si sa – le bugie hanno sempre le gambe corte”.

INTERVISTA video Antonio Raimondi, ex sindaco di Gaeta