Formia / Il marciapiede della “vergogna”, l’accusa del circolo “Simeone” di Rifondazione comunista

Attualità Formia

FORMIA – E’ una durissima requisitoria quella ha formalizzato il circolo cittadino “Enzo Simeone” di Rifondazione Comunista di Formia – a differenza delle dirette video sui social del presidente del consiglio comunale Pasquale Cardillo Cupo – sulla qualità e sulla bontà di alcuni interventi di normalissima manutenzione ordinaria sul territorio promossi dall’assessorato ai Lavori Pubblici del comune. L’11 settembre, per la cronaca, nel giorno in cui aveva preso il via l’anno scolastico, nei pressi della scuola elementare e materna nel quartiere di San Giulio erano iniziati, di fronte, i lavori di sistemazione di un microscopico tratto di marciapiede all’altezza dell’incrocio tra via Palazzo e via Giuseppe Verdi.

L’apertura di questo cantiere – anche questo video immortalato a divinis dal presidente Cardillo Cupo – è finito nel mirino di alcuni cittadini, le cui istanze sono state recepite da Rifondazione Comunista: “Questi lavori in realtà e di fatto renderanno impraticabile questo tratto di marciapiedi – osserva subito il segretario Gennaro Varriale – La sua larghezza è stata ridotta della metà e questo probabilmente per aumentare l’area di sosta delle auto quando nella vicina via Simmaco, a poche decine di metri, vi sia un’ampia area di sosta. Ad essere penalizzati quindi saranno quanti usavano questo marciapiede per spostarsi nel quartiere a piedi, anche perché a peggiorare la situazione è stato l’arretramento di due pali della pubblica illuminazione proprio sul marciapiede, un accorgimento che, di fatto, riduce sensibilmente l’aria utile al calpestio. Senza trascurare inoltre la discesa e la salita dallo stesso. Ci vorranno probabilmente ottime doti di equilibrista per non andare a gambe all’aria. Peggio ancora capiterà ad esempio a chi è disabile ed è costretto a spostarsi in carrozzina, oppure ai genitori di bambini e ai lori passeggini. Si rischierà di dover litigare per far valere il diritto alla precedenza. Ciliegina sulla torta – rincara la dose Varriale – è la scomparsa delle due storiche panchine. Di fatto viene abolita la socialità che proprio le due misere panchine garantivano ai tanti che popolano il popoloso quartiere di San Giulio che, nonostante sia a ridosso del centro urbano, è diventata una delle tante periferie abbondante che caratterizzano la nostra città”

Rifondazione Comunista alimenta la sua polemica politica prendendo spunto dalla doglianza dell’ex sindaco di Formia Paola Villa sul definanziamento di alcune opere pubbliche a causa di un decurtamento dei fondi inizialmente stanziati nell’ambito del Pnrr. Varriale di Rifondazione, andando controcorrente, fa un doveroso ricorso al sarcasmo:”Per noi invece è una fortuna, visto che sarebbe stati sicuramente soldi buttati, al pari di quelli utilizzati per regalare alla nostra città cattedrali abbandonate. Ecco alcuni esempi: la stazione marittima mai realizzata presso il Molo Vespucci, il mancato adeguamento e messa in sicurezza delle strutture portuali per l’ormeggio delle navi da crociera  sempre al Molo Vespucci, oppure ancora i due enormi parcheggi realizzati al centro di Formia. Il risultato è che alla fine non siamo riusciti nemmeno a contare i soldi spesi, soldi ovviamente sottratti ad opere ben più preziose, come dare una casa ai tanti che non se la possono permettere”.

Le strade di Formia sono autentiche e pericolose gimkane per la fortuna di tanti gommisti della zona e l’invito di Rifondazione è quello di prevede un piano “serio” per la bitumazione di molte strade cittadine “per evitare di distruggere quel po’ di vivibilità che offre la città ai suoi abitanti” – ha concluso il segretario di Rifondazione Varriale.