Sud Pontino / Operazione anti-droga “Anargiri 2”: concluse le indagini preliminari

Castelforte Cronaca Minturno Santi Cosma e Damiano Sud Pontino

SUD PONTINO – Un sodalizio specializzato e collaudato nell’acquisto, trasporto, anche in contenitori colmi di limoni, e commercializzazione di dosi di sostanze stupefacenti, soprattutto di cocaina e hashish, nel “triangolo” Castelforte-Santi Cosma e Damiano e Minturno dal novembre 2019 al gennaio 2021. A poco meno di un mese dagli arresti e sequestri operati dai Carabinieri della Compagnia di Formia, l’operazione anti droga “Anargiri 2” ha conosciuto una prima svolta di natura processuale con una prima importante svolta.

Nell’elenco delle 21 persone per le quali il capo della Procura di Cassino Luciano D’Emmanuele ha chiuso, in tempi di record, le indagini preliminari ce ne sono quattro che prima di ferragosto ricevettero altrettanti informazioni di garanzia ma non furono colpite da alcuna misura cautelare o restrizione della libertà domiciliare. Si tratta di L.D.T., di 44 anni di Minturno, della fidanzata e coetanea C. M; anche lei di Minturno; di R.D., di 43 anni di Minturno e di B.Y., di 22 anni di Formia.

I quattro rischiano ora il processo con gli analoghi reati, detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Firmando la chiusura delle indagini , il Procuratore capo D’Emmanuele ha condiviso completamente la bontà dell’attività investigativa dei Carabinieri della Compagnia di Formia che, condizionata dalle prime limitazioni dell’emergenza pandemica, ha sintetizzato l’attività di questo sodalizio che immaginava di operare con le più collaudate dinamiche delle organizzazioni criminali in ben 54 capi d’imputazione.

La conclusione delle indagini preliminare nelle ultime ore è stata notificata complessivamente 21 persone, 17 delle quali avevano ricevuto un mese fa l’arrivo dei Carabinieri del Maggiore Michele Pascale. Si tratta, in rigoroso ordine alfabetico, di Antonio Aniello, di 30 anni di Santi Cosma e Damiano; di Decoroso Antinozzi, di 33 anni di Santi Cosma e Damiano; di Ivano e Roberto Bonifacio, padre e figlio di 56 e 25 anni, di Santi Cosma e Damiano; di Fabio Buonamano, di 36 anni di Santi Cosma e Damiano; di Italo Laracca, di 40 anni di Minturno; di Carlo Leone, di 45 anni di Minturno; di Valentino Miosotis, di 41 anni di Santi Cosma e Damiano; di Adolfo, Lucio e Luigi Pandolfo, di 30, 36 e 64 anni di Santi Cosma e Damiano; di Mario Ruggiero, di 48 anni di Castelforte; di Giuseppe e Carmine Sola, padre di figlio di 59 e 23 anni; di Angelo Tancredi, di 41 anni, di Napoli; di Costantino Vastante, di 29 anni di Castelforte e, inoltre, di Mario Vozzolo, di 47 anni di Santi Cosma e Damiano.

La Procura della Repubblica, concludendo le indagini preliminari nei confronti di queste 21 persone, ha anche sintetizzato i ruoli e le mansioni dei principali indagati che fondamentalmente sono tre. Tancredi svolgeva il ruolo di fornitore della droga che avrebbe acquistato nel rione napoletano Don Guanella di cui è originario; Vozzolo esercitava le attività di corriere e di intermediazione con i pusher dislocati sul territorio più meridionale della provincia di Latina alla cui testa si sarebbe stato Itala Laracca.

Dopo la notifica del decreto previsto dall’articolo 415 bis del Codice di procedura penale, ora la prossima mossa aspetta ai componenti dell’agguerrito collegio difensivo composto, tra gli altri, dagli avvocati Enrico Mastantuono, Massimo Signore, Gianfranco Testa, Pasqualino Santamaria, Gianni Bove, Vincenzo Somma, Chiara Cucchi, Mariano Giuliano, Anna Marciano, Dario Zanda, Antonio Miraglia e Pasquale Cardillo Cupo.

Le difese hanno ora 20 giorni di tempo a disposizione per chiedere di sottoporre i rispettivi indagati o presentare – come prevede il codice – memorie difensive. E’ probabile che la Procura chieda al Gup del Tribunale di Cassino il rinvio a giudizio dei 21 indagati ma non è escluso che possano essere le stesse difese di poter beneficiare di riti alternativi come il ricorso al patteggiamento e a quello abbreviato. E una ragione c’è. Alcuni degli “eccellenti” indagati di “Anargiri 2” il 26 ottobre compariranno davanti la Corte d’Assise d’appello di Roma dove inizierà il processo di secondo grado in cui chiederanno una revisione dell’esito di quello ordinario nell’ambito del processo anti camorra “Anni 2000” che, celebrato davanti il Tribunale di Cassino, scaturisce dagli arresti operati sempre dai Carabinieri il 25 gennaio 2021.

Per la Procura di Cassino e per gli stessi Carabinieri quelle misure cautelari disposte nell’ambito di una serie di estorsioni tentate ai danni di alcuni imprenditori di Castelforte e di Santi Cosma e Damiano pose fine paradossalmente all’attività di spaccio messa in campo dagli indagati coinvolti nell’operazione “Anargiri 2”.

L’8 agosto scorso finirono in carcere Laracca, Adolfo Pandolfo, Tancredi e Vozzolo, guadagnarono i domiciliari i due Bonifacio nonostante i Carabinieri avessero trovato 700 grammi di droga nel vano motore di un’auto ispezionata durante una perquisizione domiciliare (è notizia di venerdì la decisione del Riesame reale di Frosinone di revocare il sequestro di 1000 euro in contanti sequestrati durante i controlli), Lucio e Luigi Pandolfo e Antinozzi subirono il divieto di dimora nel comun e di Santi Cosma e Damiano mentre i rimanenti indagati, ora a rischio di processo, ricevettero l’obbligo di presentazione tre giorni la settimana presso la polizia giudiziaria.