Santi Cosma e Damiano / Operazione “Anargiri 2”, revocato sequestro del denaro ai Bonifacio

Cronaca Santi Cosma e Damiano

SANTI COSMA E DAMIANO – Il danaro, poco più di 1000 euro, che avevano con loro Roberto e Ivano Bonifacio, padre e figlio di 56 e 25 anni di Santi Cosma e Damiano, la mattina del’8 agosto quando vennero arrestati dai Carabinieri nell’ambito dell’operazione “Anargiri 2” era di provenienza lecita. Lo ha stabilito il Tribunale del Riesame di Frosinone che ha revocato venerdì l’ordinanza, la seconda, emessa un mese fa il Gip del Tribunale di Cassino Alessandra Casinelli.

I Carabinieri, notificandogli un’ordinanza per una serie di episodi di spaccio, avevano sequestrato ai due Bonifacio 700 grammi di droga “spuntati” dal vano motore di una loro auto. I due, padre e figlio, in sede di interrogatorio di convalida dimostrarono, assistiti dall’avvocato Pasquale Cardillo Cupo, di non avere nulla a che fare con la droga trovata nascosta tra i cilindri e la testata di una loro utilitaria e riottennero così gli arresti domiciliari, la stessa misura disposta in precedenza dal Gip Di Croce insieme ad altre persone e spacciatori.

E non è finita come detto. L’avvocato ha impugnato la Riesame reale di Frosinone l’ordinanza del Gip Casinelli laddove veniva ipotizzato un legame tra la disponibilità del danaro sequestrato e l’attività di spaccio oggetto delle accuse della Procura di Cassino. L’avvocato Cardillo Cupo ha evidenziato la lecita provenienza del denaro ed il Riesame, accogliendo il ricorso, ha disposto l’immediata restituzione ai due indagati dei 1000 euro sequestrati al momento dell’arresto e della perquisizione.