Ventotene

Ventotene / Decadenza ex consigliere comunale Sportiello, gli indagati ribattono: “Era in carica!”

VENTOTENE – Sarà anche il periodo estivo e turistico ma tardano a spegnersi i riflettori sulle varie vicissitudini giudiziarie, piccoli e gravi , che riguardano Ventotene. I primi sono sempre puntati sul generale della Guardia di Finanza Giovanni Maria Macioce che, destinatario insieme all’ex vicesindaco dell’isola Modesto Sportiello e ai due figli, Luigi ed Ercolino, di una citazione diretta in giudizio con le ipotesi di reato di false dichiarazioni in un atto pubblico e violazione dell’articolo 76 del Dpr 455/2000 per la vendita di una grotta trasformata in un villino alle spalle della spiaggia di Cala Nave, è chiamato a far sapere se intenda a meno fare un passo di lato in merito alla nomina a commissario di governo per la riqualificazione e recupero dell’ex carcere borbonico sull’isolotto di Santo Stefano a Ventotene.

Altri sono puntati su nove indagati per i quali come un effetto a catena è stata resa nota la data (28 novembre) dell’inizio bis dell’udienza preliminare fissata lo scorso 23 maggio dopo che le indagini preliminari era state concluse nel novembre 2021 e la richiesta di rinvio era stata formalizzata nel lontano 28 aprile 2022. Falso in atto pubblico e abuso d’ufficio sono le ipotesi di reato per le quali il sostituto procuratore della Repubblica di Cassino Marina Marra ha chiesto il processo, relativamente alla presunta dichiarazione di incompatibilità votata per l’ex consigliere comunale Modesto Sportiello, per l’ex sindaco di Ventotene Gerardo Santomauro, per l’ex assessore al bilancio Pasquale Bernardo, per gli ex consiglieri comunali Aurelio e Umberto Matrone, Ermanno Taliercio e Lucio Nicolella, indagati insieme ai dirigenti e i funzionari del settore finanziario (Antonina Rodà), lavori pubblici (Valerio Carlin) e urbanistica del comune isolano (Francesco Romagnoli).

L’entourage difensivo dell’ex primo cittadino Santomauro, dell’ex assessore Bernardo e degli altri quattro consiglieri comunali ha definito “fantascientifica” la tesi della Procura secondo la quale ci sarebbe stato un disegno criminoso per dichiarare decaduto il consigliere comunale Modesto Sportiello dopo che lo stesso, in aperto dissenso con l’allora sindaco di Ventotene, era stato revocato dall’incarico di vice sindaco di vice sindaco e di assessore ai trasporti. Nelle carte del processo campeggia la lettera con cui il 1 febbraio 2022 il sindaco notaio Santomauro venne di fatto sfiduciato grazie alle concomitanti dimissioni della maggioranza dei consiglieri comunali in carica. In testa ed in fondo al documento campeggiano i nomi e le firme dei consiglieri dimissionari Andrea Biondo, Pietro Pennacchio, Raffale Sanzo, Silvestro Verde e, appunto, Modesto Sportiello che dunque il 1 febbraio nella lettera avente numero di protocollo 603 era un effettivo consigliere comunale di Ventotene dopo il suo estremo e inverosimile tentativo di rivolgersi al….Tar contro la revoca della nomina fiduciaria del sindaco Santomauro.

Le difese degli indagati sono pronte a demolire il castello accusatorio del Pm Marina Marra anche per quanto un altro caposaldo dell’inchiesta coordinata dalla Guardia di Finanza di Gaeta. Il sindaco Santomauro non ha mai provveduto – come si legge nella richiesta di rinvio a giudizio – a revocare due concessioni demaniali intestate alla moglie di Sportiello per la gestione di altrettanti pontili, la numero 40/85 del 10 settembre 2005 e la numero 2/10 del 10 giugno 2020. Come? Attestando falsamente la situazione di morosità dell’allora vice sindaco Modesto Sportiello. Gli indagati al Gup diranno ben altro. Quelle ai danni della signora Antonella Langella non furono revoche. Le concessioni, inizialmente aventi una scadenza sino al 31 dicembre 2032, subirono una sorta di “decurtazione temporale” perché – ricorda l’allora assessore al bilancio della Giunta Santomauro, Pasquale Bernardo – “ce lo impose una sentenza del Consiglio di Stato che chiedeva di applicare la direttiva comunitaria di Bolkstein e, dunque, di liberalizzare, attraverso licitazioni pubbliche, queste concessioni demaniali”.

La scadenza di quelle concessioni per la gestione di remunerativi pontili nel porto borbonico di Ventotene fu, di fatto, suggerita dalla magistratura e, in attesa di pronunciamenti del legislatore italiano, fu fissata al 31 dicembre 2023, insomma tra quattro mesi.

E’ uno dei punti salienti dell’ ”operazione verità” che i nove indagati intendono portare avanti sino al 28 novembre ma anche …dopo. Il consigliere comunale di opposizione Bernardo ha preanunciato – udienza preliminare a parte – la presentazione di un’interrogazione in consiglio comunale per chiedere al sindaco Carmine Caputo di avviare “subito e senza tentennamenti” le procedure per la pubblicazione di un avviso pubblico per l’aggiudicazione delle concessioni demaniali per la gestione dei ricercatissimi pontili a Ventotene.

“Il tempo c’è e deve essere utilizzato al meglio – ha commentato Bernardo – perché il settore operi nella legalità ed in base alle disposizioni delle sentenze del consiglio di Stato all’inizio della stagione turistica 2024”.

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