“Coltivo, quando posso, l’hobby della nautica da diporto ma non approvo assolutamente l’idea di immaginare il tratto di costa di Gaeta, da Conca sino al quartiere di Gaeta S.Erasmo, ingolfato di pontili con una serie infinita di punti d’attracco. Spero a questo punto che anche la comunità di Formia esprima, nelle sedi dovute, il proprio dissenso”. Si annuncia al color bianco, giovedì 31 agosto, di buon mattina (alle 9) la discussione e l’approvazione nel consiglio comunale di Gaeta di un argomento che il capogruppo del partito Democratico, Emiliano Scinicariello, ignorava l’esistenza “da quando siedo in consiglio”.
Si tratta del “Dpss”, è l’acronimo di “Programmazione strategica di sistema” che il consiglio comunale di Gaeta vuole approvare ed inviare all’Autorità di sistema portuale del mar Tirreno centro settentrionale in base alla legge del 28 gennaio 1994 che istituiva quelle che all’epoca Autorità portuale del Lazio. In questa delibera – che campeggia in un ordine del giorno di sette argomenti – si preannunciano “caldi” il varo di indirizzo a sostegno, sviluppo e potenziamento della ricettività turistica m a anche l’approvazione di un regolamento “per il corretto insediamento urbanistico e territoriale degli impianti di telefonia” – c’è una campeggia di ‘desiderata’ che la politica cittadina intende promuovere in seno al comitato di gestione dell’Adsp di Civitavecchia “secondo presupposti di sviluppo e organizzativi (gli stessi che ispirarono l’adesione di Gaeta al network dei tre principali porti del Lazio il 23 dicembre 2002, 21 anni fa) ben noti e debitamenti concertati”.
Il capogruppo Dem Scinicariello, dopo aver letto la bozza di delibera, ha dichiarato di aver “sentito di odore di bruciato, o meglio, di cambiali elettorali” perché “la maggioranza Leccese chiede il tutto ed il contrario di tutto “quando al quinto ed ultimo punto sollecita sì la “reealizzazione di servizi dedicati ai flussi turistici quali parcheggi, viabilità, sistemi di mobilità alternativa” ma anche quella del Porto Turistico “Marina di Gaeta”; l’ampliamento “Porto antico” in località Gaeta Medievale e soprattutto la “pianificazione di approdi e servizi turistici in via Lungomare Caboto nei tratti ex bastione Annunziata/Piazzale Risorgimento e Porto Salvo nonché nei tratti di Conca-Arcella”.
Insomma per Scinicariello il waterfront di Gaeta in base a questo proposito politico sarà occupato in futuro da approdi turistici privati (“ben vengano se saranno rispettosi delle normative in materia”) e da un’infinita di pontili galleggianti “per i quali sarà fortemente in discussione la navigazione e dovrebbe cominciare a preoccuparsi la vicina città di Formia”.
La portualità commerciale tradizionale campeggia in questa proposta di deliberazione con la sistemazione della “banchina di riva” attraverso la delocalizzazione di attività interferenti con il riallineamento delle banchine e la realizzazione di nuovi moli di accosto e operatività portuale; la progettazione e realizzazione di sistemi di protezione delle banchine dagli eventi meteomarini; quella di un sistema di viabilità di connessione con la rete ferroviaria “Formia-Gaeta” e con le aree retroportuali afferenti al Consorzio regionale di sviluppo industriale del Lazio; la verifica della possibilità di utilizzo delle aree in dismissione del deposito costiero Eni quali aree retroportuali di logistica e operatività del porto; l’utilizzo delle aree dei nuovi piazzali per la realizzazione di progetti di investimento da parte dei vari operatori portuali al fine dello sviluppo dello scalo e dei suoi traffici; la riqualificazione delle aree destinate alle imprese e ai servizi, la realizzazione del progetto esecutivo della cosiddetta “palazzina a stella” per creare nuovi spazi per i servizi amministrativi dell’Adsp (la cui filiale gaetana è ridotta all’osso dopo la mancata sostituzione di quei dirigenti e funzionari licenziati o trasferiti dal presidente Pino Musolino a causa dei rispettivi guai giudiziari tutto pendenti) nonché degli altri enti competenti e di strutturare all’interno dell’area portuale tutti i servizi per cui sviluppare il porto di Gaeta e incentivare i suoi traffici, il potenziamento del personale della sede di Gaeta in linea con il protocollo d’intesa sottoscritto e con le reali esigenze lavorative dello scalo portuale e della costa e, ancora, la progettazione e realizzazione della “darsena delle forze di polizia” presso l’ex molo cartiera/Genepesca e relativa caserma della Guardia di Finanza”.
Il capogruppo Dem Scinicariello si è dichiarato “contentissimo” per l’inserito nella bozza di delibera di questo “datato libro dei sogni” così attende “con ansia” la concretizzazione di un altro progetto, quello riservato al traffico passeggeri e al crocierismo. Prevede, nello specifico, la realizzazione di un cruise terminal stabile per utilizzare la banchina Salvo D’Acquisto per le unità crocieristiche di grandi dimensioni; l’adeguamento della banchina Caboto a Gaeta medievale per l’attracco di piccole e medie navi da crociera e la realizzazione di un piccolo cruise terminal di servizio e sosta temporanea di grandi yacth. La delibera è andata oltre. A suo dire “risulta strategico provvedere al prolungamento della banchina “Caboto” verso nord, estendendo la capacità di accosto e ormeggio e la progettazione di un sistema di sosta autoveicoli (multipiano interrato) nel limitrofo piazzale”. Insomma in Largo Caboto la Giunta intende far attraccare le piccole navi da crociera e realizzare un parcheggio interessato.
Capitolo cantieristica navale. La Proposta di delibera oggetto di discussione nel consiglio comunale di giovedì risente, nonostante le personali avversità manifestate a più riprese dal presidente Pino Musolino, ancora dell’efficacia del “Piano” dell’ex commissario Prefettizio Bruno Frattasi sul riordino del comparto. Propone di redigere ed approvare il progetto esecutivo dell’area di Calegna prevedendo “il riallineamento della linea di costa così da realizzare superfici maggiori a terra e ottimizzare le infrastrutture di tiro e varo per le varie attività; di definire il piano urbanistico per permettere ai vari operatori di poter avviare interventi manutentivi, rigenerativi, e/o di sviluppo/innovazione delle imprese; di progettare la nuova area cantieristica di “Conca Nord” con la finalità della delocalizzazione delle attività interferenti con la realizzazione del nuovo porto turistico “Marina di Gaeta”; di provvedere alla progettazione e realizzazione di un bacino di carenaggio (o scalo di alaggio) per medie e grandi unità e di un bacino (o pennelli) dove impiegare un travel lift per carichi pesanti (queste “infrastrutture garantiranno non solo la delocalizzazione e lo sviluppo di servizi di assistenza tecnica per grandi navi ma anche di poter avviare un nuovo mercato strategico che si identifica con l’assistenza ed il refitting di super e mega yatch”) di utilizzare i piazzali retrostanti dell’area di Conca Nord per la realizzazione di un parco dedicato al refitting di super e mega yatch, di riallineare la linea di costa del tratto antistante il lungomare Caboto da piazza della Libertà alla darsena di Porto Salvo, con possibilità di allocare pontili galleggianti ad uso delle attività di noleggio imbarcazioni ed escursioni, servizi passeggeri con navetta di collegamento centro città- Gaeta medioevale, Gaeta – città limitrofe (Formia-Minturno).”.
Il comune di Gaeta invierà questo documento, una volta approvato, anche alla Regione Lazio, al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, al Comando della Direzione Marittima del Lazio, all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli – sede di Gaeta e per il capogruppo del Pd “meno male che qualche riga sia stata riservata al rilancio e alla sviluppo della pesca”. L’amministrazione comunale, nello specifico, è prodiga di richieste: la realizzazione di nuovi impianti di servizio per l’ormeggio della flotta pescherecci; l’ammodernamento e dragaggio della darsena con il prolungamento del molo di sopraflutto; la realizzazione di nuove aree di sosta e viabilità interna alla darsena e di un punto di sbarco attrezzato per le attività di pesca all’interno della Darsena Porto Salvo”
Il capogruppo Dem avrebbe sperato che “questo irritante libro di sogni” avesse avuto una “maggiore attenzione per il potenziamento infrastrutturale da e per il porto commerciale della nostra città”. La bozza di delibera “genericamente chiede di indicare quali collegamenti infrastrutturali di ultimo miglio di tipo viario e ferroviario con i singoli porti del sistema esterni all’ambito portuale quelli di collegamento con l’autostrada A1 via Formia-Cassino e quello di collegamento con la strada statale 148 “Pontina”.
Nessun cenno alla richiesta di potenziare l’aspetto viario e infrastrutturale negli altri centri limitrofi a Gaeta in rapporto ai collegamenti diretti al porto commerciale di Gaeta . Invece il consiglio comunale giovedì solleciterà di qualificazione la viabilità e la mobilità lungo i cinque chilometri del water front cittadino proponendo la realizzazione di una rotatoria (con eventuale sottopasso) dello svincolo all’altezza della chiesa San Carlo; di un sistema di viabilità interno tra le zone “Peschiera” e “Piazzale Salvatore Bisbiglia”; una nuova viabilità e parcheggi a servizio della darsena pescherecci e, infine la realizzazione di aree di sosta e servizi di mobilità per lo sviluppo del traffico passeggeri e crocieristi della banchina “Caboto”.
Mentre la politica di Gaeta spera e auspica, l’appena eletto consiglio comunale di Fiumicino – sede del porto più piccolo dell’Adsp di Civitavecchia – ha approvato la delibera sulle opere per il Giubileo che di fatto dà il via libera alla costruzione di un porto per navi da crociera al vecchio faro. Si tratta di un investimento ingente che verrà portato avanti dalla compagnia Royal Caribbean che si è aggiudica uno scalo privilegiato per le sue navi e potrà vantare l’approdo a Roma. “Grazie a quest’opera arriveranno 13 milioni di euro di ristori che saranno utili a sostenere l’intermodalità, lo sviluppo e creare occupazione in città“, ha spiegato il neo sindaco Mario Baccini. L’investimento ammonterà a quasi 440 milioni, tutti a carico di Royal Caribbean e prevede – oltre al porto – parcheggi, strade, rete idrica, arredo urbano e percorsi ciclopedonali.
Il cantiere sarà diviso in due parti: la prima, da completarsi entro dicembre 2024, include i moli per le grandi navi. La seconda, da terminare entro la fine del 2026, una marina per gli yacht privati, un rimessaggio nautico e un hotel. Secondo i promotori, si produrranno 6.900 posti di lavoro in fase di costruzione e 9.000 in pianta stabile. Secondo alcune stime i due nuovi porti di Fiumicino e quello di Civitavecchia, potrebbero portare sulle coste laziali 1700 navi l’anno, con quasi 5 milioni di viaggiatori.
E Gaeta purtroppo non c’è.