Toner per stampanti: come funzionano e come cambiarli

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TECNOLOGIA – Oltre alla classica stampante con cartucce d’inchiostro, oggi sono molto comuni anche quelle che si avvalgono del toner, ovvero le stampanti laser, le quali, con l’abbassamento dei prezzi, sono diventate alla portata di tutti.

Esse funzionano proprio come le altre, ma vi sono importanti differenze nella qualità e nella velocità di stampa, dovute proprio al toner stesso.

É ormai noto che chi ha bisogno di stampare centinaia di fogli al giorno, deve preferire una stampante laser che, oltre ad essere silenziosa, possiede due grandi vantaggi: l’alta velocità e l’alta qualità della stampa.

Questa tipologia di stampante non possiede le cartucce ad inchiostro tradizionali, ma il toner. Esso è un inchiostro secco, costituito da una polvere molto fine contenuta all’interno di recipiente apposito, e composta prevalentemente da plastica e pigmenti di colore.

Vediamo insieme quali sono le differenze fra il toner e la cartuccia d’inchiostro, e come cambiarlo quando è terminato.

Che cosa è il toner?

Come accennato sopra, il toner è un’inchiostro in polvere, le cui particelle vengono fatte aderire alla carta in fase di stampa, mediante dei rulli riscaldati da cariche elettriche.

Per la stampa di documenti, il toner è irrinunciabile, perché oltre alla grandissima velocità (fino a una pagina al secondo), il bordo dei caratteri risulta estremamente definito. Ciò rende la stampante laser con toner uno strumento imbattibile per piccole imprese e privati che hanno la necessità di stampare molti fogli al giorno.

Il toner infatti si fissa immediatamente sulla carta, resiste ai raggi UV e anche all’umidità.

Ma come funziona esattamente? Una stampante laser possiede un tamburo fotosensibile (permanente o semipermanente), che spesso è montato direttamente dentro il dispositivo.

Prima di ogni stampa, esso viene caricato elettrostaticamente, e grazie a questo processo, la pagina viene stampata riga per riga. Il toner permette poi all’immagine realizzata sul tamburo di aderire perfettamente alla carta. Per fare in modo che la stampa sia accurata, un getto di aria calda fa assorbire il toner alla carta, fissando l’immagine.

Come cambiare il toner?

Il toner tende a durare molto, ma a un certo punto finisce e devi cambiarlo.

La sostituzione del toner non è un’operazione complicata, tuttavia ci sono alcuni accorgimenti da seguire per evitare qualsiasi possibile danno alla stampante.

Quando il toner sta per finire te ne accorgerai perché i testi diventano quasi illeggibili o trasparenti; quando i documenti iniziano a presentare degli strani aloni grigiastri oppure sono troppo sbiaditi, significa che è il momento di cambiare il toner.

Abbiamo detto che mentre il tamburo è l’unità fotosensibile che getta il toner sulla carta, il toner è l’inchiostro in polvere. Questi due componenti sono separati fra loro, e non è detto che debbano essere cambiati simultaneamente.

Detto questo, durante la sostituzione del toner cerca di utilizzare dei guanti, perché le polveri che lo costituiscono possono provocare allergie o dermatiti, dopodiché mettiti all’opera, assicurandoti che la stampante sia accesa; per cambiare il toner, infatti, è quasi sempre necessario che la stampante sia in funzione. Successivamente dovrai aprire il coperchio che copre l’unità di stampa ed estrarre il contenitore del toner, avendo cura di pulire l’interno con un panno asciutto.

A questo punto puoi prendere la nuova cartuccia di toner, facendo attenzione a non toccare il microchip, che serve per mettere in comunicazione la stampante e il PC.

Quindi agita leggermente il toner in senso orizzontale, (per far sì che la polvere si distribuisca in maniera uniforme), e inserisci il contenitore nell’apposito vano. E adesso il gioco è fatto, puoi continuare a utilizzare la tua stampante laser a pieno regime.

Ricorda che la pulizia del vano interno è molto importante, deve essere effettuata spesso, con panni asciutti e senza detergenti che potrebbero risultare corrosivi.