Itri / Crisi in Comune, il Sindaco annuncia il completamento della giunta: ecco i due nuovi assessori

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ITRI – Entro il prossimo fine settimana il comune di Itri avrà ricostituito il plenum della sua Giunta. Parola di sindaco. La riunione del consiglio direttivo di Forza Italia ad accettare “con senso di responsabilità” incarichi nella squadra di governo ed un “doveroso passaggio” in quello che resta della maggioranza dopo lo strappo di Fratelli d’Italia saranno le fasi più salienti di una crisi politico-amministrativa (e finanche nei rapporti umani) scoppiata tra il sindaco Giovanni Agresti e l’assessore e consigliera regionale Elena Palazzo dopo la decisione del partito di Giorgia Meloni di non votare la salvaguardia degli equilibri di bilancio e la repentina ritorsione del primo cittadino di revocare l’assessore Alessia Mancini e la delegata all’agricoltura rivestita dal consigliere comunale Simone di Mascolo.

Il sindaco di Itri sa per primo che se la sua quarta consiliatura non è terminata lunedì 24 luglio sotto i colpi di Fratelli d’Italia e dei suoi esponenti in consiglio il merito è stato essenzialmente del gruppo consiliare di Forza Italia e dell’ex primo cittadino e ora esponente del Pd Giusppe De Santis. A Itri è rinata la stagione morotea della responsabilità e l’hanno dichiarato la coordinatrice comunale di Forza Italia Donatella Del Bove al termine della seduta del direttivo azzurro e, alcune ore più tardi, il Dem De Santis.

Il direttivo di Forza Italia ha annunciato la sua volontà ad intraprendere un discorso di collaborazione istituzionale con il sindaco Agresti operando quel ricompattamento che le stesse urne avevano sancito il 3 ed il 4 ottobre 2021 e le trattative successive per la formulazione della Giunta – probabilmente per il veto di Fratelli d’Italia – avevano fatto abortire. Ora Forza Italia si dichiara pronta a dare una mano ed è assai probababile che la delega inseguita sia quella “pesantissima” ai Lavori Pubblici. Il sindaco Agresti e la delegazione di Forza Italia devono ancora ufficialmente ancora incontrarsi ma una comune linea d’azione ci sarebbe ed è finalizzata ad attribuire l’incarico di assessore ai Lavori Pubblici ad uno dei due consiglieri comunali in carica: Andrea Di Biase e Serena Ciccarelli.

E’ favorita quest’ultima per due ordini di ragioni: andrebbe a svolgere un ruolo che aveva ricoperto positivamente durante il mandato sindacale dell’avvocato Antonio Fargiorgio e poi perché al sindaco serve una donna per sostituire la revocata Alessia Mancini e dunque rispettare la quota rosa. Agresti poi vuole mantenere una promessa che ha assunto con il Dem Giuseppe De Santis, contrario assolutamente ad adottare gli stessi “mezzucci utilizzati contro di me nel 2015”.

Insomma la mozione di sfiducia per permettere l’arrivo del commissario Prefettizio, obiettivo, questo secondo, fallito per una palese approssimazione e scarsa lungimiranza politica, alla componente di Fdi e all’assessora regionale Elena Palazzo. De Santis – secondo il sindaco Agresti – è “l’unico in grado di fare l’assessore all’urbanistica”. Ma il professor di economia aziendale, lusingato per “le belle parole”, vuole operare ancora per qualche giorno “qualche riflessione” di concerto con legittimi problemi di natura personale e familiare.

Il fallito tentativo di golpe si esaurirebbe in questo modo assegnando le deleghe ai lavori Pubblici e all’urbanista (che il primo cittadino non aveva mai attribuito a nessuno da 22 mesi). Il sindaco Agresti non vuole fare altro, in considerazione dei segnali rassicuranti provenienti dal consigliere comunale del Movimento Cinque Stelle Osvaldo Agresti che ha annunciato (alla stessa stregua dell’assessore alla cultura, il cognato di Elena Palazzo Salvatore Mazziotti) che “non andrà dal notaio perché non vedo al momento progetti politico-amministrativi pià credibili e alternativi a quello che sta guidando il comune di Itri”.

Agresti non vuole affondare i bisturi – non ce ne sarebbe bisogno – limitandosi solo a distribuire le deleghe ritirate all’assessora Mancini e al consigliere Di Mascolo. Ma non sono soltanto rose e fiori. Per attribuire la delega ai Lavori Pubblici il sindaco attende che ritorni dalle vacanze il suo “vice”, l’avvocato Giuseppe Cece semplicemente perché è lui l’attuale delegato ai Lavori Pubblici. “Devo parlare con Giuseppe e poi deciderò…” – ha aggiunto Agresti che ha bisogno di “guardare negli occhi” con l’attuale presidente del consiglio comunale Salvatore Ciccone. E’ considerato la longa manus civica di Fratelli d’Italia dopo essere stato nominato nella segreteria particolare dell’Onorevole Palazzo alla Regione Lazio. Per questo motivo il sindaco Agresti ha chiesto una riunione della sua maggioranza perché le astensioni “a prescindere” del presidente d’aula in occasione del fallito golpe di Fdi non sono affatto piaciute. Agresti insegue, cerca un chiarimento dal presidente del consiglio comunale “per capire dove si trova, di qua o di là….”

Il sindaco di Itri vuole sciogliere questo nodo subito perché, in base alla risposta dell’avvocato Ciccone, si capirà meglio il suo futuro non tanto alla presidenza d’aula (la cui revoca si preannuncia tuttavia statutariamente molto complicata) quanto nel ruolo di delegato – questa è un’altra mostruosità istituzionale decisa nell’autunno 2021 dopo l’ultimo voto amministrativo – all’ambiente, al contenzioso del comune. Naturalmente il chiarimento invocato a Ciccone potrebbe consentire al sindaco di avere un nuovo voto in consigliere o perderlo e, in cambio, avere altre deleghe da assegnare ai neo assessori Ciccarelli e De Santis e ridistribuire al resto della Giunta e della maggioranza consiliare.

In palio potrebbe esserci anche la presidenza delle commissioni Lavori e Urbanistica sinora appannaggio del consigliere Fdi Simone Di Mascolo. Il giovane ingegnere ambientali ha utilizzato i social per lanciare un pesantissimo siluro terra-aria all’indirizzo del sindaco: “Lo strappo politico era architettato da tempo – è la sua versione – Si è materializzato ora , non appena il calcio mercato estivo ha ufficiliazzato i primi colpi, dopo che Agresti è scombussolato nel suo egocentrismo a causa della presenza sul territorio di un assessore regionale. La nostra umiltà, il nostro senso del rispetto – ha aggiunto il consigliere Di Mascolo – il valore della nostra parola e la nostra nobiltà d’animo sono stati scambiati per ingenuità politica”.

“Lezioni di moralità da chi mantiene in piede un matrimonio politico-amministrativo solo sulla base dell’amore per i proprio interesi e del proprio assessorato non le accettiamo. Così come noi non abbiamo accettato, a testa alta, le minacce di revoca di deleghe e di assessorati – rivela l’esponente di Fratelli d’Italia – da parte di un sindaco minaccioso e offensivo a più riprese che vigliaccamente si è sottratto dal confronto richiesto dal partito (chiara l’allusione alla telefonata ricevuta fatta al sindaco Agresti dal coordinatore regionale Paolo Trancassini) di cui mi onoro di essere capogruppo consiliare”

A Itri, insomma, volano gli stracci e Di Mascolo conclude affermando come “Fdi e i suoi rappresentanti non hanno un prezzo. Non vogliono incarichi amministrativi se devono soltanto a servire il nostro ‘ego’ e se devono essere l’arma del ricatto di qualcuno senza che ci venga permesso – è l’affondo finale del capogruppo di Fdi – di poterli adoperare per i cittadini e per il bene comune. Questa sì è l’unica forma di interesse che ha animato la nostra azione politica e che continuerà, sempre e comunque, ad essere il faro che illuminerà la strada del nostro nuovo percorso” .