Itri /Conferimento della cittadinanza onoraria al Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco

Attualità Itri
ITRI – Durante il Consiglio Comunale tenutosi oggi lunedì 24 luglio, il Consiglio Comunale di Itri ha approvato all’unanimità il conferimento della cittadinanza onoraria al Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco. Il ricordo è di un tragico episodio accaduto durante la seconda guerra mondiale. Il riconoscimento è stato approvato “… per l’encomiabile soccorso prestato alla comunità itrana durante i bombardamenti aerei che il 12/12/1943 che provocarono la distruzione del mulino Mancini e la morte di circa 60 innocenti”.
Il Sindaco di Itri Giovanni Agresti ha sottolineato come sia “Un segno importante per il recupero della nostra memoria storica e collettiva. Ringrazio le amministrazioni comunali precedenti (guidate dai Sindaci De Santis e Fargiorgio) che hanno attivato questo importante lavoro culturale e storiografico e che oggi con l’attuale amministrazione aggiunge un altro tassello nella ricostruzione delle nostre radici storiche”. Il 12 dicembre 2023 in occasione dell’ottantesimo anniversario del bombardamento del Mulino Mancini ricorderemo il sacrificio immane di quanti persero la vita, attraverso la monumentalizzazione di tale tragedia.
Viva soddisfazione per l’assessore alla cultura Mazziotti che, parimenti al Sindaco, si congratula con quanti hanno portato avanti questa iniziativa che ci narra di un fatto tragico, testimone di un momento storico da non dimenticare. In un documento comunale dell’epoca si apprende chiaramente questa testimonianza “…durante l’incursione aerea avvenuta il 12/12/1943 in questa località (Itri), i vigili del Fuoco del 44° Corpo di Latina prontamente accorsi sul posto, si prodigarono nell’opera di soccorso sia personale che a materiale e case, in maniera così encomiabile per abnegazione e sprezzo del pericolo che la cittadinanza stessa ebbe parola di plauso per il loro comportamento. L’incursione aerea ebbe per conseguenza la distruzione del molino Mancini e abitazione annessa e con la morte di circa 60 persone compresa l’intera famiglia del proprietario del molino”.