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Itri / “Realizzazione nuovo polo scolastico”, critiche e proposte dell’associazione culturale “Rinascita Democratica”

ITRI – La monotonia e la pigrizia di una normale giornata estiva è stata interrotta dalla  Giunta comunale di Itri, che  sabato 7 luglio si è riunita per deliberare  l’approvazione del progetto di fattibilità tecnica ed economica, dai cittadini itrani conosciuto con il nome “Realizzazione nuovo polo scolastico”.
“Tutti  ricordiamo il travaglio di tale progetto,  presentato nel 2018 con lo scopo, secondo il punto di vista di chi lo sponsorizzava, di realizzare una nuova struttura scolastica in una zona periferica, consentendo il decongestionamento del centro urbano e allo stesso tempo la realizzazione di strutture scolastiche moderne, nel rispetto delle vigenti normative architettoniche, igienico sanitarie e sismiche. Tale opera doveva diventare un vero e proprio polo scolastico in cui trasferire la scuola primaria e la scuola secondaria di I°, finanziata dalla Regione con €.8.000.000,00 di cui €.1.040.000,00 a carico del Comune di ltri” – ricorda in una nota l’associazione culturale  Rinascita Democratica con l’intento di evidenziare dubbi e proposte a riguardo.
“Da subito il progetto è stato oggetto di lunghe ed ampie riflessioni da parte della comunità itrana. Infatti nel giugno 2018 l’allora Collegio dei docenti, escluso completamente dall’espressione di un parere di merito, ha comunicato la più decisa contrarietà, dichiarando di non  condividere né le finalità né i contenuti in quanto non adeguato a soddisfare la natura didattica e organizzativa del servizio formativo offerta dall’istituzione scolastica. Successivamente diverse forze dell’opposizione in Consiglio Comunale e in manifestazioni pubbliche hanno evidenziato la presenza del vincolo P.A.I sul lotto oggetto di intervento, diffidando l’Amministrazione ad adempiere alla sua esecuzione” – spiegano.
“Nel frattempo la riduzione del finanziamento, rispetto a quanto inizialmente richiesto,  la riduzione della superficie disponibile per l’arretramento di sicurezza, che ha riconosciuto la presenza del rischio idrogeologico, ha determinato un ridimensionamento dell’opera con conseguente riduzione della capienza dell’edificio. Ad oggi gli abbattimenti previsti nell’originario progetto non risultano più congrui con il progetto ridimensionato e l’eventuale abbattimento di quanto previsto inizialmente (Plesso B e parte di San Giovanni Bosco), non garantirebbe più il soddisfacimento della capienza dell’intera popolazione scolastica. Di conseguenza  la nuova proposta intende abbattere il ‘Plesso A’ anziché il ‘Plesso B’ e di non abbattere la porzione dell’edificio ‘S.Giovanni Bosco’, che potrebbe essere riutilizzato come sede della scuola primaria” – aggiungono.
Ed ancora: “Ad oggi, quindi sono cadute tutte le motivazioni portate avanti per giustificare un progetto poco lungimirante per la collettività itrana.  Cade la motivazione del decongestionamento del centro, in nome del quale si vuole sacrificare la socialità e la funzionalità del servizio scolastico, dimenticandosi che andrebbero decongestionate altri nodi urbani, come la Via Appia; cade l’idea principe, ancora sostenuta da qualche forza politica, di volere puntare ad una scuola 4.0 attraverso una nuova edificazione esclusivamente muraria;  cade l’idea del polo,  poiché gli abbattimenti previsti nell’originario progetto non risultano più congrui con il progetto ridimensionato.  Si conferma invece l’infelice idea di voler trasferire la comunità scolastica in un sito a rischio idrogeologico, che necessità di risanamento idraulico”.
“Emerge – scrivono – infine il costo che tale opera farebbe ricadere sui contribuenti itrani, poiché qualora venga accettata la proposta di variante, l’Amministrazione è disposta a farsi carico delle somme già spese (progettazione), della restituzione delle relative somme già accreditate di €. 500.000,00, già ottenuto per il Plesso e della quota di  €.1.040.000,00, che non potrà più coprire  mediante i fondi GSE – Conto Termico per l’efficientamento energetico”.
L’associazione culturale Rinascita democratica, che da tempo si riconosce come una libera piazza di discussione per disegnare una Itri migliore, impegnata sin dall’inizio in un confronto volto a impedire la delocalizzazione, il cui effetto sarebbe solo un ulteriore impoverimento sociale ed economico del cuore del paese, rivolge quindi un appello all’opinione pubblica del paese, alle rappresentanze amministrative, al sindaco, la giunta, il consiglio comunale, le forze di opposizione che si riconoscono nella nuova primavera di idee, e chiede rispetto al progetto “Nuovo polo scolastico”, ormai superato dai tempi ma soprattutto dal nuovo contesto in cui si trova oggi ad essere collocato, di sostenere la proposta: “ che si proceda alla rimodulazione dell’intervento, come ripensamento dell’esistente, ormai rientrante nei fondi Pnrr, senza colpire con nuove tassazioni i cittadini secondo le seguenti direttrici:
1)Operare un intervento esclusivamente conservativo dell’attuale cittadella scolastica, posta tra piazzale Rodari, via della Repubblica Corso Matteotti, con messa in sicurezza, restauro, consolidamento delle strutture; recupero di uno spazio da adibire a struttura polivalente a servizio della collettività;
2) Operare un intervento architettonico di recupero dell’edifiio ex-istituto agrario, località Rivoli, già oggetto di diversi interventi, e destinarlo in accordo con la Provincia a sede dell’istituto di istruzione superiore agrario per un rilancio dell’offerta formativa, valutata anche e non solo la vicinanza della sede del Parco naturale dei Monti Aurunci.

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