Gaeta / Acquisizione dell’ex-piazzale della stazione, l’intervista all’ex-sindaco Raimondi (Pd)

Attualità Gaeta

GAETA – Palesando (anche) una spiccata vocazione all’esercizio dell’attività forese, il sindaco di Gaeta Cristian Leccese, replicando alla diffida dei consiglieri comunali d’opposizione Emiliano Scinicariello, Silvio D’Amante Sabina Mitrano, aveva bocciato (nonostante una mozione approvata all’unanimità dal consiglio comunale il 4 maggio scorso) la proposta di dare mandato ad un dirigente senza guai in giudiziari in materia per verificare la possibilità di avviare la procedura finalizzata all’acquisizione al patrimonio comunale del piazzale dell’ex stazione ferroviaria oggetto di una delicata indagine della Procura di Cassino con le ipotesi di reato di turbata libertà degli incanti, abuso d’ufficio e soprattutto di lottizzazione abusiva

Il sindaco di Gaeta era stato – a suo dire ( ma anche della sua maggioranza?) – chiaro: senza una sentenza penale con il reato di lottizzazione e senza l’indicazione del Tar alla nomina di un commissario ad acta , la confisca non è amministrativamente praticabile. A smentire il primo cittadino di Forza Italia è l’ex consigliere comunale di Demos Franco De Angelis. L’incontrastato “Sherlock Holmes” della politica gaeta ha chiesto ora di applicare la sentenza numero 16567 della terza sezione penale della Corte di Cassazione del 19 aprile 2021 in tema di “Lottizzazione abusiva e acquisizione in via amministrativa del terreno al patrimonio disponibile del Comune.

Secondo i giudici della Suprema Corte, a differenza di quanto sostenuto dai vertici dell’amministrazione comunale, il pronunciamento dei una sentenza penale non è obbligatorio per dar vita alla procedura di confisca: “Deve in ogni caso escludersi che, in tema di provvedimenti sanzionatori che conseguono all’accertamento di una lottizzazione abusiva, possa desumersi, dalla disciplina in materia, l’esistenza di una sorta di pregiudiziale penale, ovvero di previa verifica della sussistenza della responsabilità penale ( di cui all’art. 44, comma 1, lett. c), D.P.R. n. 380 del 2001) come del resto più volte affermato dalla giurisprudenza amministrativa. Sicchè, ai fini del provvedimento di acquisizione in via amministrativa del terreno al patrimonio disponibile del Comune è irrilevante che possa venire a mancare una pronuncia di confisca in sede penale.”

A chiedere all’amministrazione comunale di centro destra di “fare chiarezza “ con se stessa è l’ex sindaco di Gaeta Antonio Raimondi. Dal lontano Kenya mette sullo stesso piano due casi di lottizzazione che due Procure, quella di Latina e ora quella di Cassino, hanno evidenziato per due siti, l’ex vetreria Avir ed il piazzale dell’ex stazione ferroviaria, distano poche decine di metri l’uno dall’altro.

“Dottor Raimondi, lei sta denunciando un doppiopesismo che non sta aiutando l’immagine e la credibilità dell’istituzione-Comune di Gaeta. Perché?”

“Mi sembra molto strano i due pesi e le due misure messe in pratica da due Amministrazioni diverse. La mia, dopo l’intervento nell’autunno del 2011 dei Carabinieri del Nipaf su richiesta del sostituto Procuratore Giuseppe Miliano, avviò in via cautelare ha avviato l’iter per l’acquisizione al Patrimonio comunale dell’ex Vetreria per la sola ipotesi di lottizzazione abusiva tra privati all’interno di una area chiusa al pubblico”.

“Qual è, quindi, il rapporto con il piazzale dell’ex stazione?”

“A pochi metri, dall’altra parte della strada, due Pm della Procura di Cassino hanno prefigurata l’ipotesi di lottizzazione abusiva ma, a distanza dell’ex vetreria, sarebbe stata commessa da enti Pubblici, il Consorzio Industriale del Sud pontino ed il comune di Gaeta che non ha fatto nulla per evitare di vendere l’area ad una società immobiliare per poco più di 409mila euro”

“Raimondi, lei sta dicendo una cosa in più rispetto alle minoranze, consiliare e non. E’ vero, come lei dice, che il sindaco di Gaeta in carica ha una freccia nell’arco che da di avere e non utilizza? Qual è ?”

“Se questa amministrazione avesse nel suo dna il perseguimento del bene comunale, potrebbe utilizzare uno strumento, un istituto del diritto privato: l’usucapione. Il piazzale dell’ex stazione, anche se di proprietà prima delle Ferrovie dello stato e poi del Consorzio Industriale del sud pontino, per decenni è stato utilizzato dal comune quale area di sosta e per svolgere il mercato… Basta volerlo…”

“E invece?”

“Nulla…non si fa nulla, si tace e non si fanno ordinanze cautelari di acquisizione al Patrimonio comunale. Io nel 2011 ebbi il coraggio di seguire questa strada per l’ex Avir con una campagna elettorale da fare e da vincere nella primavera del 2012. I privati, quantunque se ne dica a Gaeta, hanno impugnato con successo quella procedura al Tar mentre al Consiglio di Stato a prevalere è stato la Giunta Mitrano. Ma c’è ancora un processo penale per lottizzazione abusiva da ultimare (la sentenza è attesa nel prossimo novembre) e, se fossi nell’attuale sindaco Leccese, non sarei così tranquillo…”

“Dottor Raimondi, perché?”

“La magistratura penale faccia il suo corso ma non voglio assolutamente immaginare che il Comune di Gaeta sia costretto a restituire un qualcosa su cui ha frettolosamente messo le mani (…) Le dico che i privati se dovessero essere assolti dall’accusa di lottizzazione abusiva sarebbero pronti il giorno dopo a chiedere un maxi risarcimento danni. Se dovessi verificarsi questa ipotesi, il comune di Gaeta dovrebbe chiudere i battenti e mi dicono che, nonostante la propaganda affermi il contrario, le casse dell’ente non sono così piene se è vero che non vengono riconosciuti i contributi previdenziali ai dipendenti comunali”.

“Perché la maggioranza Leccese ha deciso di approvare la mozione delle minoranze sulla confisca del piazzale della stazione e poi ha fatto dietro front? Esiste una spiegazione a tutto ciò?

“Ce ne sono diverse, ma la più plausibile è che qualcuno con alto, abbastanza in alto, che ora sta a via della Pisana a Roma ha detto di non intervenire…”

“Ce l’ha con Cosimo Mitrano?”

“Ce l’ho con un sistema che sta annichilendo, umiliando la mia città. La distruzione del Circolo Tennis e dell’intera piazza Risorgimento, con tutti gli annessi e connessi (verde pubblico, giardinetti di Via Annunziata) è da annoverare tra le nefandezze peggiori degli ultimi 11 anni di Amministrazione”

“Parla di nefandezza?”

“Si e lo confermo. Questa nefandezza nasconde una follia peggiore ed una definitiva scelta che pone fine alla vivibilità cittadina e alla sua residenzialità . Si deciso di desertificare Gaeta sia con il taglio degli alberi che con la costante diminuzione dei residenti. La follia è quella di pensare che a Gaeta vecchia ci si possa andare tranquillamente con l’auto privata. Le chiedo: qual è il senso di un parcheggio a raso in piazza Risorgimento, ossia addirittura dopo la Seconda Porta (Carlo V), dopo Porto di Terra e dopo la biforcazione con Via Annunziata? A Gaeta in 11 anni si sono persi, con tutti i vari inutili e dispendiosi lavori, quasi 2000 parcheggi, non si è creato un solo parcheggio nuovo (anzi è stato sequestrato anche quello della Stazione) e se ne fa uno solo nel cuore di Gaeta medievale? Perché? Qual è la “ratio?”.

“Dottor Raimondi, lei denuncia la mancanza di una visione della città? Mi corregga…”

“E perché dovrei? La risposta, a mio parere, è che nel dualismo che esiste a partire dagli ultimi anni ‘60 sino ad oggi tra residenti ed attività produttive legate al turismo. Le amministrazione Mitrano, Mitrano bis e Mitrano ter hanno scelto decisamente, senza se e senza ma, i ristoranti, i pub, i bar, le gelaterie, le birrerie, le pizzerie e ora anche le tiellerie. Invece di trovare una sintesi tra gli interessi contrapposti, si è scelto decisamente una sola parte. Questa scelta porterà sciagura alla nostra amata Gaeta perché spingerà i cittadini ad andarsene, non attirerà nuovi residenti come dimostra inesorabilmente l’andamento demografico di Gaeta soprattutto dal 2018 ad oggi, ed anche le attività commerciali vedranno calare i loro fatturati non essendoci più lo zoccolo duro dei residenti”.

“Ma loro, i residenti, continuano a votare sempre nella stessa direzione, a favore del centrodestra?”

“Purtroppo questo è vero e il fronte progressista deve fermarsi e avviare una dovuta riflessione. L’ultimo a vincere sono stato io nel 2007 ma il centro sinistra puro non guadagna un ballottaggio dal 2002, vent’anni fa…”

“E allora?”

“Il Pd dovrebbe avviare un’azione di riflessione sulla mancata partecipazione di questa squadra ad una finale della Coppa del Mondo di calcio”.

“Ma lei ora è del Pd. Quindi chiede anche a se stesso di darsi una regolata?”

“Io sono pronto. Spero che, dopo l’estate e le vacanze, sono pronti anche gli altri amici”.

“Telefonami tra vent’anni, come cantava Lucio Dalla?”

“Subito, se fosse possibile!”.