Gaeta / Stabilimento Balneare Militare, Agenzia Industrie Difesa: “nè proroga, nè affidamento diretto”

Attualità Gaeta

GAETA – La notizia è di quelle che fanno rumore. L’agenzia Industrie Difesa “non può procedere, per la corrente stagione balneare 2023, né ad una proroga tecnica né provvedere ad un affidamento diretto, della concessione del servizio di gestione dello stabilimento Balneare Militare di Serapo all’associazione composta da diversi dipendenti dello stabilimento grafico militare”. A metterlo per iscritto è stato il responsabile dell’ufficio Affari Legali della direzione generale dell’Agenzia Industrie Difesa Isabella Cimmino rispondendo all’atto di diffida del legale dei vecchi gestori, l’avvocato Alfredo Zaza D’Aulisio. Questo diniego non è stato motivato. L’Aid ricorda solo che la richiesta di sospensiva è stata accolta dal Tar del Lazio-sezione di Latina, sul presupposto “dell’assenza di motivazione relativa alla previsione di un fatturato minimo superiore ad 1,5 volte il valore della concessione…” così come si legge nell’ordinanza n. 64/2023. Pertanto l’Agenzia Industrie Difsa è dell’avviso di procedere con l’annullamento in autotutela del bando sospeso e provvedere alla riedizione del bando di gara.

Una manifestazione di protesta per chiedere l’intervento immediato degli uffici competenti del Ministero della Difesa e, nello specifico, dell’Agenzia Industrie Difesa, è quella che daranno vita venerdì pomeriggio i dipendenti e le ex maestranze dello stabilimento grafico militare di Gaeta che, riunitesi in un’associazione culturale e ricreativa, hanno gestito sino allo scorso 31 dicembre il lido militare sulla piaggia di Serao. Lo stabilimento ora è chiuso per via di due bandi impugnati davanti al Tar dai vecchi e storici gestori che ora per chiedere la proroga dell’affidamento della struttura per l’estate 2023 in attesa del pronunciamento il prossimo novembre da parte del Tar scenderanno in strada. Affiancati dai rispettivi familiari, i vecchi gestori dello stabilimento balneare di Serapo daranno vita, dalle 17, ad un corteo che si snoderà dal circolo ricreativo “Dipendenti difesa” da via Annunziata 4 sino all’ingresso della struttura ricettiva sul lungomare di Serapo, definita “ricchezza inestimabile per tutti gli aventi diritto” in un comunicato stampa scaturito da un’assemblea svoltasi nei giorni scorsi.

La stagione turistica è alle porte , il lido è chiuso ed il sindaco di Gaeta Cristian Leccese, temendo problemi di ordine pubblico e di sicurezza per i bagnanti in mare, ha chiesto l’intervento del Ministero della difesa e della Capitaneria di porto perché venga affidata immediatamente la gestione dello stabilimento…a chicchessia, purchè ciò avvenga… A sollecitare risposte certe da parte dell’Agenzia Industrie Difesa e dello stesso Ministero della difesa era stato martedì l’avvocato Alfredo Zaza D’Aulisio, il legale dell’associazione alla quale non è stato rinnovato l’affidamento della gestione del lido in virtù della decisione del’Aid di varare una nuova procedura pubblica e promotore di due ricorsi con cui è stata contestata la decisione del Ministero della difesa di trovare un nuovo gestore al lido militare. In un atto di diffida l’avvocato Alfredo Zaza D’Aulisio, di fatto, aveva chiesto il rinnovo dell’affidamento in via diretta del lido militare all’associazione ricreativa dipendenti difesa in concomitanza della la stagione balneare 2023, specificando “come il mancato utilizzo del bene demaniale marittimo costituisce una possibile causa di decadenza per la futura assegnazione”.

Il mancato-omesso affidamento delle attività di “protezione sociale” – aveva scritto ancora nella sua diffida l’avvocato Zaza D’Aulisio – comporta il venir meno ad una delle attività istituzionali cui è preposta Agenzia Industria Difesa (ai sensi dell’articolo 464 del decreto legislativo 90/2010) a favore del personale militare e civile dipendente dal Ministero della Difesa”. L’avvocato Zaza D’Aulisio aveva ancora specificato come il principio di rotazione per la gestione di queste strutture (disciplinato dall’articolo 36 del decreto legislativo 50/2016) “non trova applicazione in questa vicenda non essendo un affidamento regolato dal Codice appalti. Anzi, esso è sempre derogabile dall’Amministrazione della Difesa in quanto l’operatore uscente ha fornito in precedenza un servizio di livello con soddisfazione dell’utenza, utilizzando personale qualificato e rispettando le prescrizioni impartite dall’Amministrazione concedente”.