Gaeta / Bilancio di previsione, sono arrivati a 55milioni di euro i residui attivi del Comune

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GAETA – Calato (momentaneamente) il sipario sulla mozione approvata all’unanimità da parte del consiglio comunale per l’avvio della procedura da parte di “un dirigente competente ma non indagatofinalizzata alla confisca al patrimonio del comune di Gaeta del piazzale dell’ex stazione ferroviaria (“Questo incarico deve essere attribuito subito da sindaco e Giunta e non oggetto di rinvio sine die” – ha commentato il capogruppo del Partito Democratico Emiliano Scinicariello), l’agenda amministrativa ha voltato pagina con il conto alla rovescia per l’approvazione del conto consuntivo per l’esercizio finanziario 2022.  Il Comune di Gaeta a giorni sarà diffidato, come tanti altri comuni, dal Prefetto di Latina ad adempiere entro 20 giorni dopo il mancato rispetto di questo adempimento di legge entro il 30 aprile scorso. Manca soltanto l’ufficialità ma approderanno in consiglio comunale entro la fine di maggio sia il rendiconto che il bilancio di previsionale.

Almeno quest’ultimo vi arriverà con notevole ritardo, di cinque mesi, quando sotto l’egida dell’ex sindaco Cosimino Mitrano veniva approvato sempre entro il termine dalla legge, il 31 dicembre di ogni anno. I consiglieri comunali intanto hanno ricevuto copia della voluminosa documentazione del rendiconto dell’esercizio finanziario 2022 in cui campeggia la delibera numero 70 del 27 aprile scorso in cui il comune ha dovuto contabilizzare i residui attivi al 31 dicembre. Ne è scaturito un dato “mostre” che non depone bene a favore della capacità dell’ente di incassare quanto dovrebbe essere dai suoi cittadini, siano essi private o attività imprenditoriali. E’ salito a 55 milioni e 572mila euro il conto dei residui attivi al 31 dicembre, che siano frutto di residui (oltre 44 milioni) che da competenza (quasi 11 milioni di euro). Insomma il comune di Gaeta non incassa come dovrebbe dai suoi contribuenti con il rischio “sempre più concreto che questa posizione creditizia non assolta come si dovrebbe potrebbe mettere nei guai, alla distanza, l’intera posizione patrimoniale dell’intera amministrazione comunale gaetana che ha un tesoretto a disposizione ma non vuole o non riesce a conquistarlo.

A lanciare un grave grido d’allarme è il collegio dei revisori dei conti del comune che, esprimendo un parere favorevole sulla delibera della Giunta Leccese riguardante il riaccertamento ordinario dei residui attivi, chiede all’amministrazione ad operarsi e di farlo subito. “E’ la situazione dimensionale importante – hanno scritto Antonio Ruggieri, Sandro Calvani ed Enrico Pacetto – rispetto ai dati del rendiconto dell’ente. Gli rivolgiamo un appello ad impiegare tutti gli sforzi per ricondurre i residui attivi ad un livello più contenuto rammentando le conseguenze sul fondi dei crediti di dubbia esigibilità”.

Insomma il comune di Gaeta è chiamato ad inaugurare un’azione culturale nuova perché questa “assuefazione” è diventata molto pericolosa. A dirlo è il capogruppo del Pd Emiliano Scinicariello: “Siamo preoccupati quando, com’è avvenuto, di recente che la dirigente del settore Finanziario emetta conguagli generalizzati per il recupero della Tari non incassata. Se non è giusto che debba esserci una maggiorazione della tariffa ai danni del contribuente corretto nei confronti dell’ente per far fronte ai mancati incassi, si sta correndo il rischio, fondato, che anche il cittadino puntuale nei pagamenti smetta di farlo tanto “non pagano tutti”. Il comune di Gaeta ha sottovalutato da anni questo fenomeno, ha pensato – ha aggiunto l’esponente Dem – più a spendere che a incassare. Quando basterebbe avviare una forma, anche light, di lotta all’evasione e ell’elusione fiscale incrociando i dati dei B&B, delle case vacanze e quelle utenze domestiche (siamo prima o seconda residenza) con le rispettive posizioni Tari. Il richiamo dei revisori dei conti serve alla Giunta Leccese per arginare quest’emorragia finanziaria che non promette nulla di buono”.

Durissimo il commento dell’ex capogruppo dell’Udc ed sindaco Giuseppe Matarazzo: “Che alla data del 31 dicembre scorso il comune di Gaeta vanti oltre 55 milioni di residui attivi, cioè di crediti accertati ma non riscossi, si attesta una fallimentare gestione mentre qualcuno parla del nostro comune come un esempio da imitare. L’amministrazione comunale in carica dovrebbe fare il contrario: verificare se questi crediti siano stati effettivamente accertati o se invece siano prescritti e quindi irrimediabilmente “persi””.